Perfino Petruccioli bacchetta l'Annunziata
Il presidente della Rai: «Non doveva reagire così. Ha violato le regole della par condicio»
Per Claudio Petruccioli l'intervista della giornalista al premier è «un brutto episodio». Un giudizio che ha dato subito al via alle polemiche e agli attacchi da parte della sinistra, che si è schierata compatta al fianco dell'ex direttore generale del servizio pubblico. «Nel programma "Mezz'ora" ho visto molta aggressività, molta insofferenza reciproca: è stato un brutto episodio. La Rai deve fare in modo che episodi del genere, da cui usciamo tutti male, non si ripetano», ha detto Petruccioli ieri mattina a Radio 24, intervistato da Giancarlo Santalmassi. «Sto a quello che ho visto - ha spiegato Petruccioli - Lui è partito in modo provocatorio, e ha attaccato in modo non accettabile Raitre. La giornalista l'ha seguito su questa linea ma poteva non farlo, anzi secondo la legge sulla par condicio non doveva farlo». Poi, alla domanda su eventuali sanzioni per l'Annunziata, Petruccioli ha risposto: «Io non preannuncio nessuna sanzione e mi guardo bene dal voler insegnare qualcosa a Lucia Annunziata». Ed ha aggiunto: «Quando Berlusconi ha detto di voler andare via, personalmente avrei stigmatizzato la frase ma avrei mirato ad andare avanti e finire la trasmissione». In ogni caso il presidente Rai ha spiegato di essere stato «subito d'accordo con il direttore del Tg3 e con il direttore generale della Rai» nel decidere di mandare in onda la trasmissione che era stata registrata, perchè la Rai «deve informare e non giudicare». Quanto invece alla richiesta di verifica sulla par condicio richiesta da Bonaiuti, Petruccioli ha commentato: «In Rai c'è non solo il controllo ma anche lo studio quotidiano, con il direttore generale. Però il giudizio sulla par condicio non è della Rai ma dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni». Dichiarazioni, quelle di Petruccioli, che hanno scatenato le polemiche in questo clima pre-elettorale rovente e spesso molto poco politically correct. «Mi spiace, e mi appare grave e sorprendente, che il Presidente della Rai Petruccioli abbia attaccato Lucia Annunziata, e apra e chiuda così la questione della trasmissione su RaiTre - ha detto Daniele Capezzone, esponente della Rosa nel Pugno - È vero, non c'è dubbio: le domande della Annunziata e le sue obiezioni sono state serrate (forse, anzi, senz'altro, più che con altri ospiti), ma ad esempio in tutti questi anni ai radicali invitati nell'una o nell'altra trasmissione è successo ben altro e ben di peggio. A meno che, anche per il presidente Petruccioli, le presenze tv di Berlusconi debbano assumere i connotati di un comizio autogestito». «Il presidente della Rai ha sbagliato a esprimere commenti e critiche sul metodo di conduzione di Lucia Annunziata», ha sostenuto la senatrice Tana de Zulueta, candidata dei Verdi alla Camera dei Deputati. Che ha aggiunto: «Non è suo compito stigmatizzare i comportamenti dei giornalisti. Meglio avrebbe fatto, invece, a ricordare che nel resto d'Europa le domande rivolte a chi ha incarichi di governo sono sempre stringenti, difficili e pungenti. Le interviste ha spiegato la de Zulueta devono infatti aiutare l'opinione pubblica ad evidenziare i punti critici delle dichiarazioni, delle scelte e dei programmi dei vari candidati. Se non assolvono a tale compito, diventano dei semplici megafoni al servizio dei politici. Tra l'altro aggiunge l'esponente ambientalista quella di Berlusconi era una sceneggiata premeditata, con la quale il presidente del Consiglio è riuscito ancora una volta ad evitare di parlare di contenuti che interessano gli italiani». «Ci piaceva di più il Petruccioli pre-presidenza Rai, una persona che sembrava battersi veramente per la libertà di stampa», ha sottolineato Antonio Di Pietro, leader di Italia dei valori. Le critiche del presidente Rai, afferma l'ex-pm, «ci fanno riflettere sul fatto che la garanzia della poltrona, di punto in bianco, lo abbia portato a essere molto più sensibile alle esigenze mediatiche del premier. Chissà cosa si saranno detti nel colloquio il giorno prima della nomina al vertice della Rai». Opposta la reazione del