Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ecco la par condicio: aggredire il Cavaliere

default_image

  • a
  • a
  • a

Però questa volta Lucia Annunziata con Silvio Berlusconi ha chiuso in venti minuti. Alla fine la giornalista Rai è rimasta seduta da sola negli studi tv. Il presidente del consiglio è andato via accusandola di essere la perfetta incarnazione del giornalismo di sinistra: «Illiberale e fazioso». Lei ha risposto che lui «non è abituato a trattare con i giornalisti, non sa rispondere a chi pone le domande». È finito così un incontro sembrato subito difficile. Berlusconi è visibilmente teso, per gran parte della trasmissione non sorride, sembra ancora provato dallo scontro con Diliberto, è deciso a non perdere questa occasione per dire la sua. Lucia Annunziata è attenta, da padrona di casa si sente forte, sicuramente è aggressiva. È il suo stile (non aveva trattato molto più docilmente un paio di settimane fa Fini, che però aveva reagito a ogni colpo con grandi sorrisi), è la sua storia (vicina alla sinistra da sempre che l'ha voluta anche a capo della Rai) però si capisce che c'è pure dell'imbarazzo nel trattare un uomo tanto potente e tanto poco amato. Si comincia senza convenevoli. La prima domanda è quasi soft ed è sulla possibilità dei brogli. La risposta di Berlusconi è dura «Sì, li temo perché rientrano nella storia della sinistra...». Lo scontro comincia sulla questione del conflitto di interesse. Lucia Annunziata va all'attacco: «All'estero tutti la conoscono per questo, non le dispiace?». E Berlusconi ribatte: «Nessun conflitto, io ho dato lavoro a 56 mila persone e ne sono orgoglioso. A Mediaset non conviene essere partigiana, mentre la Rai lo è». L'Annunziata incalza, chiede a Berlusconi se gli è convenuto cacciare dalla Rai Biagi e Santoro. A quel punto il Cavaliere comincia a non controllare più l'irritazione: «Tutti e due ci hanno guadagnato. Biagi ha preso una pensione d'oro e Santoro un posto all'Europarlamento». Sull'editoriale di Mieli Berlusconi dice: «È la prova di quello che ho sempre detto, che il Corriere è contro di me». Da quel momento il clima si surriscalda. Berlusconi accusa la Annunziata di essere violenta e di non permettergli di dire quello che ha fatto il Governo in questi anni. Ma la giornalista ribatte: «Lei non può impedirmi di farle delle domande». E su questo ci si avvia alla lite. Berlusconi sbotta: «Esigo che lei mi faccia parlare». Poi minaccia: «Io ora mi alzo e me ne vado e questo le rimarrà come una macchia sulla sua vita professionale». A quel punto l'intervista di fatto è finita. Dopo poco Berlusconi si alza e se ne va davvero, lamentandosi: «E poi dicono che la Rai è controllata da me». Dopo che la trasmissione è andata in onda alla solita ora su Raitre si susseguono le reazioni. Da sinistra ovviamente solidarietà alla giornalista Rai. Da Fassino che dice «un vero politico, quando va in uno studio televisivo, deve essere disponibile anche al contraddittorio» a Mastella che sostiene che «Berlusconi è abituato solo ai monologhi». Nel centrodestra in tanti difendono Berlusconi: per Fini «Lucia Annunziata ha un concezione del giornalismo molto schierata e molto militante», a Schifani sembra «La solita telekabul». Dalla Rai però tutto tace. A fine giornata la nota meno gradita al premier è quella dell'alleato Follini: «Fino ad ora mi ha convinto di più il Berlusconi che parla al congresso americano che non il Berlusconi che parla alla tv italiana».

Dai blog