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ma il premier gli conferma la fiducia

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La decisione di dimettersi, Pollari l'ha maturata ieri mattina dopo aver letto l'attacco contro di lui e il servizio che dirige, sulle pagine de La Repubblica. Le dimissioni, sottolineano dal Sismi, in realtà non sono dovute all'articolo , che è solo l'ultimo di una serie in cui si è attaccato il servizio segreto e il suo direttore. Il riferimento è alle inchieste del quotidiano sul Nigergate - Repubblica ha sostenuto che il Sismi è coinvolto nel confezionamento o nella veicolazione del falso dossier sull'uranio dal Niger da parte di Saddam Hussein - e sul rapimento a Milano da parte della Cia di Abu Omar. Nell'articolo di Repubblica si sostiene tra l'altro che «l'inchiesta milanese toglie il sonno non solo ad un'armata Brancaleone di investigatori privati, ma al governo e alla nostra intelligence politico militare, il cui profilo e ruolo appaiono al centro di un sistema che non aveva nulla di episodico». La tesi sostenuta dal quotidiano è che tra i due marescialli della Guardia di Finanza coinvolti nell'inchiesta milanese, Francesco Liguori e Franco Amato, e il Sismi vi sia qualche collegamento. Prima smentita dal Comando generale della Guardia di Finanza, dopo la nota di Palazzo Chigi. Pollari sarà sentito dal presidente del Copaco Enzo Bianco già martedì o mercoledì.

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