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Detective indagati da un anno

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È quanto si apprende a Piazzale Clodio in merito al troncone romano sulla indagine che riguarda il presunto spionaggio ai danni del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e di Alessandra Mussolini, e la falsificazione delle firme della lista Alternativa sociale. La procura di Roma, dopo l'invio di atti e intercettazioni telefoniche dai colleghi di Milano aveva chiesto agli stessi milanesi, titolari dell'indagine che ha portato all'emissione di 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti anche dei due detective della Ssi, aveva chiesto per tre volte, il 27 luglio 2005, 24 ottobre 2005 e l'ultima volta il 6 febbraio, di poter interrogare gli indagati. La procura di Milano aveva chiesto però di soprassedere agli interrogatori per motivi di riservatezza. «Si fa presente - si legge nella risposta dei pm di Milano Stefano Civardi e Fabio Napoleone in una lettera datata 27 luglio 2005 e indirizzata al procuratore di Roma Giovanni Ferrara - che nei confronti di Pasqua e Gallo è in corso attività di indagine che potrebbe ricevere pregiudizio da una immediata discovery delle intercettazioni telefoniche». Non è escluso che possano essere convocati in procura, di nuovo, anche gli imputati dell'inchiesta su Laziomatica che ora verrebbe completamente riletta alla luce degli arresti. Informazioni di natura fiscale o finanziaria su «Quo», il nome in codice con cui si indicava Piero Marrazzo, «da approfondire» prima del 3 e 4 aprile del 2004, data del voto per le regionali nel Lazio. E in particolare la natura e l'origine di una presunta disponibilità di 140 o 150 mila euro «che assomiglia tanto a una consulenza» e che fa esclamare a uno degli indagati: «Se fosse così avremmo fatto Bingo».

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