Berlusconi: «C'è una giustizia a orologeria»
Il premier Silvio Berlusconi non manca nemmeno a Palermo di affondare una dura stoccata contro la «giustizia ad orologeria» contro «la giustizia politica». E lo fa alla presenza di oltre 15 mila partecipanti, denunciando che certi magistrati «hanno raccolto prove che hanno tenuto in serbo per scatenarsi contro gli alleati della Casa delle Libertà a trenta giorni dalle elezioni». Dunque, riparte da Palermo la carica del premier contro il suo avversario politico che «con questo suo faccione, Prodi assomiglia a Gambadilegno con i Bassotti». Non è certo il Cavaliere dell'incontro televisivo con il leader dei Comunisti italiani Diliberto, quello andato in scena ieri al Palazzetto dello sport palermitano. Tutt'altro. In piena forma a sferrato un colpo dopo l'altro al centrosinistra nel corso dei suoi 100 minuti di intervento. Centri sociali «campioni di democrazia», è una delle prime raffiche. Berlusconi usa dapprima una battuta per raccontare ai 15 mila di Palermo quanto accaduto ieri mattina a Milano nel corso di una manifestazione organizzata dalla Fiamma Tricolore che è, ha precisato, «un partito nostro alleato. E sono partiti in 350 con mezzi violenti, per rendere impossibile una civile riunione», ha scandito il premier che a questo punto ha alzato la voce chiedendosi di «voler vedere adesso quante esecrazioni verranno da questa sinistra con cui, ahimè, abbiamo a che fare...». Poi ha tirato in ballo ancora i sondaggi. «Le sinistre hanno molta paura: credevano che impegnati come eravamo a governare, non saremmo riusciti a comunicare i nostri traguardi. Hanno diffuso catastrofismo e disinformazione, ma la verità è che i sondaggi reali ci danno di poco, ma in vantaggio. Se lo mettano in testa». Un Berlusconi a tutto campo, ieri che proprio da Palermo ha aperto la campagna elettorale di Forza Italia. «Con le loro menzogne - ha aggiunto - hanno portato gli italiani a sentirsi delusi, ma le cose sono cambiate nonostante i loro sondaggi taroccati, con sondaggisti che si sono messi d'accordo, nonostante Dvd insultanti che diffondono nelle case, i manifesti taroccati, le lettere false che diffondono con la mia firma falsa, i 15 siti internet pieni di infamie e il controllo dell'85% della stampa che è di sinistra, compreso il Corriere della Sera». Insomma, per il premier fare vincere la sinistra «è un rischio troppo grande per poterci permettere di correrlo, perché saremmo di fronte ad una democrazia condizionata». Poi l'affondo: «La sinistra ha già saputo mettere le proprie mani sulle scuole, sulla magistratura, sulle redazioni delle tv, sui giornali, sulle grandi banche e la distrazione dei nostri elettori ha fatto sì che la sinistra abbia conquistato sedici regioni su venti. Se vince la sinistra - ha detto ancora Berlusconi - vorrà controllare anche la società». Più di 160 pulman sono arrivati a Palermo da tutta l'Isola. E ancora cifre: 700 giovani volontari, 3 mila bandiere di Fi distribuite, ma anche alcune a stelle e strisce sventolavano tra gli spalti, mille cappellini «Berlusconi presidente», mille felpe «Giovane azzurro e siciliano», 80 giornalisti e tecnici accreditati. Una vera a propria iniezione di fiducia per Berlusconi. Infine, una nota di colore: in attesa dell'arrivo del premier, i 15 mila fans azzurri sono stati intrattenuti con la proiezione di un video del discorso di Berlusconi davanti al congresso americano. Decine e decine gli striscioni esposti al Palasport. Tra i tanti uno ha riportato: «Meglio la panella che la mortadella». Così ricorrendo alla cultura culinaria, gli azzurri hanno preso in giro