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«L'accordo con la Cdl lo rifarei solo senza An»

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Alessandra Mussolini era riuscita nella puntata da Vespa di giovedì sera a non commentare la vicenda che ha coinvolto il ministro della salute Francesco Storace, grazie anche al lavoro diplomatico fatto da Berlusconi che l'aveva pregata di non gettare benzina sul fuoco. Ma ieri non è riuscita più a trattenersi e, invitata alla trasmissione pomeridiana di SkyTg24 ha «sparato» contro Alleanza Nazionale. «O isolate le mele marce o sarete coinvolti tutti in questa vicenda», ha commentato rivolgendosi ad Alfredo Mantica, sottosegretario agli affari esteri e esponente di An. Poi ha rincarato la dose: «Alla luce di questa vicenda, l'accordo con Berlusconi lo rifarei solo se non ci fosse An. Comunque adesso l'obiettivo è combattere il centrosinistra ed il suo modello sociale che non mi appartiene. C'è bisogno di un sussulto di democrazia e invito anche Ciampi ad intervenire perché le elezioni libere devono essere garantite. Penso che chi ha fatto queste intercettazioni a danno mio, dei mie figli e dei miei amici si debba vergognare». E la rabbia non diminuisce neppure quando arrivano le dimissioni di Storace: «È un atto dovuto», ha commentato gelida la leader di As, che poi ha aggiunto: «Mi auguro che questo non accada mai più, tutta questa vicenda mi lascia l'amaro in bocca». Ma Alessandra Mussolini è stata un fiume in piena durante tutta la giornata. «Qui non si parla di calunnia, questa è un'operazione che se confermata rischia di incidere sulla tenuta e sulla sicurezza di un Paese libero e democratico come il nostro — ha commentato in un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it — Il fatto che mi riguarda è talmente marginale. Mi chiedo chi risarcirà Alternativa Sociale dal discredito che è stato gettato sulle firme false... Ma questo è un altro conto». La Mussolini non ha usato mezzi termini: «In un Paese libero e democratico, ove mai fossero confermate dalle indagini della magistratura, non deve e non può accadere che si arrivi a utilizzare una struttura parastatale e parallela investigativa ai danni di contendenti alle elezioni. Marrazzo è un cittadino, io, oltre che una cittadina sono anche parlamentare, quindi con ulteriori tutele; insomma, credo che sia una questione che supera il fatto personale. È una questione di democrazia e di libertà, di partecipazione alle elezioni. Perché non si può consentire che in un Paese libero escludano delle liste attraverso questo tipo di operazioni, che sono della massima gravità ove fossero confermate». «Ieri - ha aggiunto - ho avuto un lungo colloquio con Berlusconi, anche lui come garante della sicurezza del Paese perchè siamo alla vigilia di un'altra campagna elettorale. Il premier ha assunto con me una posizione drastica sul fatto che si farà piena luce. Io sono soddisfatta da Berlusconi, il resto l'ho letto sui giornali. È un fatto della massima gravità, che mina le basi della partecipazione democratica al voto. Cioè esclude il corpo elettorale per arrivare a esclusioni fatte ad arte. Voglio pensare che questo non sia accaduto, ma se questi sono i termini, deve pagare fino all'ultimo chi l'ha fatto e dobbiamo garantire la trasparenza. Perché le elezioni si vincono con il voto e non con i brogli e le operazioni di violazione totale delle norme costituzionali».

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