L'addio della Moratti Fondi per Milano
Dopo aver dovuto mettere da parte la grande «infornata» di «portaborse» e consulenti per la feroce opposizione del centrosinistra, stavolta la maggioranza si tuffa nella cultura. E in particolare nel campo dei contributi a favore di enti, associazioni, fondazioni e istituti, che hanno beneficiato dei fondi stanziati dal Governo e che vedono la Lombardia e Milano maggiormente gratificate. Una circostanza singolare visto che tra poco più di tre mesi ci saranno le elezioni a sindaco del capoluogo lombardo e che proprio il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, è candidata alla massima carica di Palazzo Marino. Oggetto di discussione in questi giorni alla commissione Cultura della Camera è lo schema di riparto di una quota riservata al settore dell'istruzione, approntato appunto dal ministero dell'Istruzione. In tutto i fondi stanziati sono 7 milioni, 175 mila 590 euro che, per gran parte, andranno in Lombardia, divisi tra la Fondazione Museo Nazionale «Leonardo da Vinci» e gli Istituti regionali di ricerca educativa. Al museo meneghino vanno 1 milione 729 mila 423 euro mentre agli istituti di diciassette regioni italiane vanno complessivamente 4 milioni 34 mila 106 euro. Rispetto all'anno scorso il Museo Da Vinci aumenta la sua «dote» grazie a un'integrazione «una tantum» di oltre 444 mila euro, motivava dalla necessità di fare fronte alle spese relative al trattamento di fine rapporto di alcuni suoi dipendenti. Invece per quanto riguarda gli Istituti regionali c'è da registrare una riduzione dei contributi, in linea con i tagli previsti dalla Finanziaria del 2,92 per cento. Tra gli Istituti regionali, i fondi maggiori sono andati alla Lombardia che si è aggiudicata 679 mila 83 euro, seguita dall'Emilia Romagna con 343 mila e dalla Liguria che si è vista assegnare 316 mila 905 euro di contributi. Ma è proprio il dato della Lombardia che fa riflettere. La regione in assoluto beneficerà dei maggiori fondi, tra il Museo «leonardiano» e l'istituto regionale. Dati alla mano, il Museo Da Vinci è l'unica struttura culturale che vede le proprie risorse aumentare a dispetto del taglio imposto dalla Finanziaria. A questo si affianca il dato dell'Istituto lombardo di ricerca educativa che anche per quest'anno risulterà l'istituto con la maggiore dotazione di fondi. Una tendenza che poteva essere rivista, soprattutto alla luce della riduzione complessiva dei fondi prevista dalla Finanziaria, garantendo così una rimodulazione più equa delle risorse tra i diversi istituti regionali. E invece nulla di tutto questo. Così salta subito agli occhi una strategia che avrebbe guidato la distribuzione dei fondi: le elezioni comunali a Milano, che vedono il titolare del ministero dell'Istruzione correre per la carica di sindaco. Insomma gratificare le realtà culturali lombarde per cercare di attirare le simpatie del mondo milanese che in termini elettorali potrebbero pesare da qui al 28 maggio. Nell'elenco anche interventi a favore di istituti importanti ai fini dell'integrazione sociale dei diversamente abili. Dar. Cas.