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BERTINOTTI

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«Concorrenza dal Pdci Leggo l'Osservatore»

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Frecciatine, nulla di più, ma che erano state lette dai presenti come un tentativo di opa ai danni del Prc. Un modo come un altro per rubare qualche voto nell'era della competition. Ma a sinistra «competition is not competition» e così ieri è arrivata la risposta piccata di Fausto Bertinotti. «Subiamo una concorrenza che non pratichiamo perchè, essendo comunisti, non amiamo la concorrenza» ha detto il segretario di Rifondazione ospite di Enrico Mentana a Matrix assieme al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Dopotutto era stato proprio Diliberto, parlando del suo confronto tv con Silvio Berlusconi (che si svolgerà proprio a Matrix domani sera) a commentare: «Finalmente si troverà davanti un vero comunista». Così, ieri sera, quando Mentana ha chiesto a Bertinotti se Diliberto fosse o meno comunista, il leader del Prc si è limitato a rispondere: «A ciascuno il suo...» Anche se immediatamente Bertinotti ha voluto sgombrare il campo da ulteriori polemiche. E, parlando del tanto criticato (all'interno dell'Unione) faccia a faccia Berlusconi-Diliberto ha commentato: «Non ho nulla contro chi effettua dei confronti perché anch'io l'ho fatto con Berlusconi». Ma quello di ieri sera a Matrix è stato un Bertinotti a 360°. Prima si è scambiato complimenti con il suo «avversario televisivo» Pier Ferdinando Casini ricordando che è stato proprio l'attuale presidente della Camera il primo, «facendo una deroga al regolamento, a riconoscere a Rifondazione comunista il gruppo parlamentare». E sottolineando che ciò non era accaduto con il «suo predecessore» (Luciano Violante ndr). Poi ha confessato di leggere l'Osservatore Romano ogni giorno da 30 anni perché interessato a «conoscere le posizioni della gerarchia cattolica e del Vaticano». Quindi si è dichiarato d'accordo con la proposta lanciata da Romano Prodi di tassare del 20% le rendite finanziarie. Infine, il segretario del Prc, ha fatto una promessa solenne: «Se l'Unione vince deva fare un rendiconto sull'evasione fiscale e se non siamo in grado di dimezzare l'evasione fiscale allora è meglio che andiamo a casa perché questo paese diventa socialmente intollerabile». Chi vivrà vedrà.

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