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«Prodi non vuole il confronto? Vuol dire che il giornalista farà le domande solo a me. Nessuno può imbavagliarmi»

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Il rifiuto di Prodi a partecipare al faccia a faccia televisivo non ha fatto recedere di un passo Berlusconi dall'intenzione comunque di presentarsi in tv. Insomma il premier lunedì si presenterà intenzionato più che mai a parlare che Prodi ci sia o no. «Posso anche rispettare la decisione di Prodi, ma dico di non dover fare un passo indietro circa il diritto della mia coalizione di rivolgersi ai cittadini e informali». E poi arringa: «non si può mettere il bavaglio al leader di una coalizione se l'altro decide di non voler partecipare ad un dibattito». Quanto all'atteggiamento di Prodi per il premier è «irresponsabile e illegittimo perchè si sottrae a quanto stabilito dal Parlamento». Qualcuno ha qualcosa da obiettare? Berlusconi sottolinea che farà «quanto è stato disposto dal Parlamento; immagino che il giornalista indicato dalla Rai come moderato rivolgerà le domande soltanto a me. Se Prodi non viene esigerò dalla Rai di avere il tempo stabilito dalla commissione di vigilanza per illustrare quanto fatto dal mio governo». Quanto al confronto con un altro leader del centrosinistra, Berlusconi ha ricordato: «Venerdì lo faccio con Diliberto». Ma la questione tv non è stato l'unico tema affrontato ieri da Berlusconi che ha parlato prima a una cerimonia dell'anniversario del «Servizio civile nazionale» e poi all'inaugurazione della mostra «L'Italia della Repubblica 1946-2006» al Vittoriano. Ha precisato di non aver voluto aprire una polemica con il presidente della Confindustria Montezemolo ma di aver soltanto risposto a una domanda provocatoria. «Sono stato accusato di aver lasciato nei cassetti il nostro programma liberale, cosa che non risponde al vero». Poi Berlusconi fa il punto sul caso Enel-Suez. «Incontri bilaterali non ne sono previsti, se ne parlerà al prossimo consiglio europeo di marzo». Quanto all'ipotesi di una integrazione Eni-Enel in funzione anti scalata il premier ha precisato che «questo problema non è ancora arrivato sul mio tavolo». Berlusconi è tornato anche sulla questione Iraq. «Si deve approfondire il lavoro diplomatico e politico perchè l'intervento militare non è certo la via per la democrazia». Bocciata infine l'ipotesi di un servizio civile obbligatorio.

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