«Nessuna rivincita ma Alessandra è il nuovo»
Politicamente pare un po' inquieto... «Bisogna vedere che significato si dà alla parola inquieto. Io mi lego a un progetto e se vado a scalare a una montagna e mi accorgo che nell'attrezzatura ci sono bombole da sub qualche domanda me la faccio». Spieghi la metafora, prego. «Alle regionali del 2000 mi sono presentato come indipendente nelle liste di An e sono stato il più votato in Italia in tutti i partiti. Volevo occuparmi di alcune cose ma ero considerato un alieno. Sono riuscito ad esempio a far approvare la legge che istituiva il garante dei bambini. Credevo che il più fosse fatto. Invece ancora oggi il garante non c'è». Candidarsi con Alternativa Sociale, dopo quello che ha detto, sembrerà a molti una rivincita verso An. È così? «No, è un'interpretazione sbagliata. E poi io posso essere rimasto deluso ma non voglio pensare a quanto possono essere rimasti delusi gli iscritti di An che mi hanno votato». È stata Alessandra Mussolini a cercare lei o viceversa? «Quando Alessandra è stata trattata da tutti come una lebbrosa io sono andato a trovarla per portarle la mia solidarietà e le ho regalato un mazzo di fiori. La manovra dei partiti di far fuori i più piccoli non mi è sembrata un processo molto democratico. Poi l'ho sentita recentemente ed è nata l'idea di candidarmi». E su quali punti avete trovato un accordo? «La tutela dei bambini, la necessità di istituire un ministero per l'infanzia, la distribuzione di latte in polvere a prezzi europei per i piccoli fino a sei mesi». Scusi ma sono temi che si possono trovare in qualsiasi partito, dall'estrema destra all'estrema sinistra... «Sì ma io credo che una come Alessandra possa rompere gli schemi, sia una cuneo nel sistema. Un po' come aprire una finestra in una stanza piena di fumo». Pa. Zap.