Il segretario della Quercia parla di cultura Antonioni e la Comencini lo sostengono
Esordisce così Piero Fassino nel suo terzo appuntamento de «In viaggio con Piero», questa volta tutto dedicato alla cultura, al cinema. Registi, autori, attori celebrano così il segretario diessino e redigono una sorta di lista della spesa che lo stesso Fassino dovrà portare con sé il giorno che dovesse partecipare alla formazione di un governo. A ospitare l'evento è un salotto culturale per eccellenza, il «Caffè letterario Roma» sulla via Ostiense. L'atmosfera è particolare. Fra gli astanti serpeggia la necessità di dotarsi di un simbolo d'appartenenza. Così compaiono a volte, come dei flash, maglioni rossi a collo alto e e sciarpe rosse mollemente adagiate intorno al collo e sulle spalle. Ma il rosso non ce la fa. A vincere sono i grigi e i neri insieme ad alcuni colori pastello, insomma le tinte preferite di chi fa cultura, la vive e la crea e che fra un bicchierino ed un libro, applaude, sorride e commenta il Fassino pensiero. Un'atmosfera di cultura che si mette in mostra, che accoglie un segretario di partito finalmente informale, in maglione blu. Fassino al suo arrivo saluta i più vicini e gli altri osservano impazienti fra tavoli, morbidi divani, lampade di design, librerie, schermi al plasma e, perché no, al classico bancone da bar. C'è il mitico regista Ugo Gregoretti, presidente dell'Anac, l'Associazione Nazionale Autori Cinematografici, Davide Riondino che funge da spalla di Fassino nel dare brio alla serata che viene trasmessa su «Nessuno TV» canale 890 del bouquet televisivo Sky e Giulia Fossà che ha arricchito il programma con suoi servizi. Il tutto presentato da Andrea Purgatori. «I tagli che sono stati fatti in questi anni nel settore hanno suscitato giustamente proteste, lotte, movimenti e una vasta opposizione dei movimenti della cultura e dello spettacolo - ha detto Fassino - Tagli continui al Fondo unico per lo spettacolo, il Fus, che si sono tradotti in una penalizzazione evidente della produzione cinematografica, dell'attività musicale, dello spettacolo dal vivo. Non c'è soltanto un taglio finanziario. C'è anche un'assoluta assenza di una consapevolezza di fondo: che se c'è un Paese che ha un tratto d'identità nella dimensione estetica e in tutto ciò che essa richiama in termini di produzione intellettuale e tecnologica, è proprio l'Italia. È particolarmente inquietante». «Siamo a poche ore dalla notte degli Oscar, da una serata in cui sarà presente anche il cinema italiano con Cristina Comencini - ha continuato Fassino - Il paradosso è che la Comencini stessa va a rappresentare un Paese il cui Governo in questi anni non ha trovato di meglio che tagliare ogni risorsa, ridimensionare qualsiasi politica, marginalizzare ogni intervento». «Lo slogan che abbiamo ideato, che usa Prodi in queste settimane è "riparte l'Italia" - ha sottolineato il segretario Ds - Riparte dal rimettere in moto lo straordinario patrimonio di risorse, di professionalità, di competenze che il mondo della creatività italiana è in grado di mettere in campo». L'obiettivo è chiaro, riportare il Fus ai livelli del 2001, prima dei tagli che Fassino quantifica intorno al 40 per cento. Ma non manca la proposta della nascita di un Centro per la Cinematografia che serva a più scopi: promozione anche e soprattutto all'estero, formazione, impulso, pianificazione. E proprio in questa fase di buoni intenti in vista di un futuro, prossimo Governo guidato dal centro sinistra, arrivano al Caffè letterario altri nomi importanti del cinema italiano, tutti ad unirsi al viaggio di Piero. Entrano Michelangelo Antonioni e Stefania Sandrelli. Tutti i presenti si alzano e applaudono. Ma non mancano altri bei nomi come Ferzan Ozpetek che pone l'accento sulla necessità di una politica che sostenga i giovani del mondo del cinema e dello spettacolo. Critiche vengono anche alla stessa Rai. «L'approccio Rai di certo non valorizza il cinema - ha aggiunto il segretario Ds