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Hai lavorato bene. Quindi non ti candido

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I deputati più stakanovisti fuori dalle liste. A favore di chi è più famoso. E raccomandato

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Niente più collegi e sfide a due, ma liste bloccate decise dalle segreterie di partito, che a tavolino delineano i futuri gruppi parlamentari, lasciando ai cittadini ormai il semplice ruolo di notai. Ma quello che in queste ore sta accadendo ha davvero dell'incredibile. Tanto nel centrodestra che nel centrosinistra è caccia ai migliori posti, alla prima fila delle liste per ipotecare il «biglietto» per la prossima legislatura. Messo da parte chi ha dimostrato impegno e capacità in questi cinque anni di legislatura, la scena è tutti per i big e la ristretta cerchia di amici, mogli e sodali. E questo con il pieno assenso, unanime, delle segreterie politiche che con l'avvicinarsi della data di scadenza della presentazione delle liste stanno ultimando ed ufficializzando gli elenchi. In realtà per ora ad essere chiuse sono soltanto le liste della Margherita e dei Democratici di Sinistra, visto che nel centrodestra si è ancora alle trattative. Ma anche qui dalle prime notizia che giungono c'è la conferma di mettere fuori gli «stakanovisti» e salvare gli «amici». È di venerdì scorso la notizia della chiusura delle liste da parte della Margherita e dei Ds. E le sorprese non mancano. Ad esempio per i «margheritini» al Senato in Umbria niente capolista per Pierluigi Castellani che addirittura non compare nella triade decisa dal Partito. Infatti primo è Franco Marini, poi Paola Binetti ed infine Francesco Ferrante. Di Castellani neanche l'ombra, lui che a Palazzo Madama era risultato il più attivo tra i suoi con 828 provvedimenti presentati, 14905 presenze e solo 21 assenze. Capolista invece sarà l'ex sindacalista della Cisl che così dalla Camera passa al Senato. Marini, oltre a non essere umbro, a Montecitorio ha presentato solo un progetto di legge sull'ordinamento del corpo forestale dello Stato senza tenere alcun intervento in Aula e Commissione su singoli pdl. Stessa situazione nelle Marche dove capolista al Senato è Marina Magistrelli. L'attivissimo Mario Cavallaro con 754 atti presentati, 14886 presenze, 25 proposte di legge presentate e 187 interventi in Aula, rimane dietro. Singolare è anche il caso della Campania dove al Senato Roberto Manzione è terzo nella lista dietro Nicola Mancino, capolista, e Giuseppe Scalera. La singolarità sta nel fatto che in questa legislatura Manzione è risultato più attivo dei suoi predecessori in lista, presentando in tutto 634 atti, 29 progetti di legge e cumulando solo 9 assenze. Un impegno che gli ha garantito il 40esimo posto in «ex aequo» con l'esponente di An Michele Florino. Mancino e Scalera più dietro, rispettivamente 88esimo e 93 esimo. L'ex presidente del Senato ha dalla sua solo cinque progetti di legge e 24 assenze, mentre Scalera che ha il primato di pld presentati, 138, ha racimolato ben 61 assenze. Stessa situazione nel Lazio dove alla Camera è capolista Francesco Rutelli, seguito dal presidente della Commissione Vigilanza Rai, Paolo Gentiloni. Giorgio Pasetto, primo tra i deputati laziali, invece dovrebbe trasferirsi al numero tre della lista al Senato. Trasloco poco logico visto che come deputato si è piazzato 15esimo nella graduatoria generale dei deputati laziali, e staccando di molto proprio Rutelli, solo 48esimo. Criteri di scelta che si ripetono anche nella lista dei Ds. In Emilia Romagna al Senato è capolista lo scrittore Sergio Zavoli preferito a Valter Vitali, che invece aveva dimostrato grande impegno in questa legislatura. Per lui il nono posto nell'elenco generale dei senatori e il quarto per interventi in Commissione, mentre Zavoli naviga molto in basso al 304esimo posto con solo un progetto di legge presentato sui contributi al Centro studi leopardiani. Ed anche come assenze i conti tra i due non tornano. Per Vitali solo 36 mentre per Zavoli 118 assenze. Stessa situazione anche alla Camera dove capolista è Giovanna Melandri, solo 30esima tra i deputati laziali. Niente riconoscimento per il lavoro di Sesa Amici che invece era risultata prima nel Lazio con 1288 p

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