
Elezioni, presentati 174 simboli

Due anni dopo, alle politiche che consacrarono la vittoria dell'Ulivo, si erano ridotti a 274. Nel 2001, anno del trionfo di Berlusconi, erano calati a 186, per diventare 174, alle 16 di oggi, cioè alla vigilia di una tornata elettorale tutta all'insegna del proporzionale. È la storia, tutta in discesa, del numero sempre calante dei simboli depositati da partiti e movimenti politici presso la Direzione centrale dell'ufficio elettorale del Viminale. E il numero attuale è ancora al lordo del responso dell'ufficio elettorale che ha avviato l'esame di congruità dei simboli e delle relative dichiarazioni. Per legge, un simbolo non può essere confuso con un altro, nè con il logo o il simbolo di un ente o un'istituzione. La statistica recente racconta di una media di 20-25 simboli respinti dall'ufficio elettorale perch? privi dei requisiti necessari. La corsa, tutta in solitaria, è stata fatta e vinta dal partito dei Pensionati, collegato all'Unione, che è riuscito a occupare la prima casella della bacheca allestita dal Viminale. Vittoria che è costata sette giorni di attesa ai suoi rappresentanti. L'ultimo simbolo presentato è stato del Movimento disoccupati e precari, nato dalle associazioni dell'Università la Sapienza: il loro vero obiettivo è il voto amministrativo di Roma dove contano di presentare un candidato sindaco. Nessun dubbio sulle origini salentine dell'avv. Mario Nicoletti. Altrimenti perchè avrebbe chiamato la sua lista «Nicoletti - Salento è Regione»? Sta di fatto che i salentini non potranno dargli ragione per un fatto tecnico: l'avvocato presenterà le sue liste in Basilicata, Molise e Campania ma non in Puglia. A parte questo disguido, l'avv. Nicoletti si è intrattenuto con i funzionari del Viminale per un tempo record: 3 ore e 10 minuti. È successo infatti che al simbolo aveva allegato un programma che è parso un po' troppo scheletrico ai funzionari. Per niente perso d'animo, l'avvocato si è messo al lavoro e in capo a tre ore ha stilato un programma di governo per l'Italia. E già che c'era ha depositato anche un altro simbolo: Democrazia europea. «Sa, è un simbolo depositato da me l'11 aprile 1961. Anche per questo simbolo ho scritto seduta stante il programma».
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