Berlusconi cerca voti al Congresso Usa
La tentazione è quella di approfittare della visita negli Stati Uniti e soprattutto dell'intervento al Congresso americano riunito in seduta plenaria mercoledì prossimo, per rimarcare il peso che l'Italia sotto il suo governo ha assunto a livello internazionale. Sarà un'occasione davvero unica per dare sfoggio della propria forza diplomatica e per ricordare che l'Italia prima di questa legislatura svolgeva un ruolo di assoluto secondo piano sullo scacchiere internazionale. La sinistra è consapevole delle inevitabili ricadute mediatiche di questo evento del tutto eccezionale tant'è che dai leader dell'Unione è venuto il monito al Cavaliere a non trasformare l'incontro con Bush in uno spot elettorale. Il viaggio negli Usa precede un altro evento importante: l'udienza dal Papa. Insomma saranno settimane di fuochi d'artificio mediatico che il Cav intende sfruttare elettoralmente fino in fondo. La tre giorni americana comincerà oggi a Washington e domani con l'incontro con Bush. Mercoledì l'intervento al Congresso e in serata trasferimento a New York per la cerimonia durante la quale il premier riceverà il premio «Libertà Intrepid 2006» su una nave da guerra ormeggiata a Manhattan e trasformata in museo galleggiante. In passato il premio è stato assegnato a Bill Clinton, Ronald Reagan, George Bush, Margaret Tatcher. Per partecipare al gala servono almeno mille dollari e per un buon tavolo 50 mila dollari. Per sedere al tavolo di Berlusconi, bisogna sborsare 100 mila dollari. L'invito dei presidenti delle due Camere statunitensi è un onore riservato a pochi leader: dal dopoguerra ad oggi era toccato solo ad altri tre presidenti del Consiglio; Alcide De Gasperi (24 settembre 1951), Bettino Craxi (6 marzo 1985) e Giulio Andreotti (7 marzo 1990). E solo due presidenti della Repubblica nella storia repubblicana sono intervenuti al Congresso in sessione plenaria: Giovanni Gronchi (29 febbraio 1956) e Antonio Segni (15 gennaio 1964). Basta questo scenario per capire il peso del viaggio americano. Non per niente il premier è in fibrillazione da giorni e ha tenuto reclusi i suoi più stretti collaboratori per tutto il fine settimana in un tour de force senza sosta per limare, approfondire, smussare, in una riscrittura spasmodica, quello che sarà il suo viatico per sedere tra i grandi del mondo. Il discorso al Congresso servirà a sugellare l'intenso rapporto con il presidente americano che ha dimostrato già altre volte di considerare Berlusconi uno degli alleati più fedeli. Bush ha ricevuto il premier oltre che alla Casa Bianca anche a Camp David, la residenza estiva, e nel suo ranch texano di Crawford. Per domani è prevista anche una colazione alla Casa Bianca a cui seguirà un incontro di quasi un'ora. Il Newsweek ha anticipato i pareri che Berlusconi porterà su Iraq e Medio Oriente. Sull'Iraq il premier giudica un fatto di «buon senso» definire un calendario di uscita, come ha fatto l'Italia perchè «è bene che gli iracheni siano capaci di proteggersi da soli». Saranno affrontati i temi del nucleare iraniano, della situazione mediorentale dopo la vittoria di Hamas alle elezioni palestinesi, dell'Afghanistan, dei Balcani e del Kosovo. Berlusconi potrebbe anche lanciare una proposta per affrontare la questione palestinese: gli Stati Uniti e l'Europa dovrebbero lasciare che il presidente russo Vladimir Putin assuma la leadership nei negoziati con Hamas. «Un approccio del genere aprirebbe la strada ai negoziati» afferma Berlusconi secondo il Newsweek. Inevitabile il riferimento al dilagare di forme di intolleranza religiosa che sono esplose dopo la pubblicazione delle vignette satiriche. È probabile che si parli anche della chiusura del carcere di Guantanamo. Non è escluso che Bush chieda a Berlusconi notizie della situazione politica italiana alla vigilia delle elezioni. Nel discorso al Congresso il premier ripercorrerà le tappe delle relazioni italo-americane, ribadirà l'alleanza con Bush sottolineando i comuni valori come pure il nemico da combattere