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Antonveneta parla solo olandese

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Oggi l'offerta finale di Abn Amro che ha già il 62% della banca

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Quella banca Antonveneta al centro di una furibonda contesa l'estate scorsa tra la Banca Popolare Italiana di Gianpiero Fiorani e l'istiuto guidato da Rijkman Groenink. Allora fu coniato il termine di italianità, per spiegare la necessità di evitare, con mezzi leciti e il più possibile, il passaggio delle banche italiane in mani straniere. Non ci fu nulla da fare. Chi tentava di affermare questo principio fu messo all'indice. Così alla fine dopo una lunga battaglia lo straniero passò. Con sommo gaudio di tutti coloro che videro nella vicenda una vittoria del liberismo e del libero mercato contro gli egoismi nazionali. Esattamente quelli che, in questi giorni, un campione di civiltà e una delle economie forti del pianeta come la Francia del primo ministro Dominique De Villepin sta tutelando con un comportamento che poco si accorda con le regole del libero mercato. Risultato: l'Enel di Fulvio Conti non avrà probabilmente nessuna possibilità di acquistare la Suez e attraverso questa la belga Electrabel, ma buona parte delle decisioni strategiche sui risparmi affidati alla Antonveneta da tempo sono prese ad Amsterdam, ben lontano dunque dai territori in cui la stessa ricchezza è stata creata. Oggi comincerà l'ultimo atto. La Abn Amro, infatti, che già detiene circa il 61,711% dell'istituto padovano offrirà 26,50 euro agli a chi consegnerà le restanti 118.218.841 azioni ordinarie. Abn ha però precisato che potrebbe anche «acquistare azioni durante il periodo dell'offerta (dal 27 febbraio al 31 marzo) ma fuori dell'offerta in incremento della propria partecipazione». L'operazione durerà fino al 31 marzo. Entro quella data un altro pezzo di Italia sarà definitivamente in mano agli olandesi.

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