Marvulli contro Berlusconi: «Delirante»
«D'altronde, come altro definirle?», si chiede l'alto magistrato. «Quando accusa di politicizzazione tutta la magistratura generalizzando non si può che parlare di delirio», ha ribadito Marvulli. Quanto al richiamo di Ciampi ad essere pacati, il primo presidente della Cassazione ha osservato: «È giusto il richiamo del Capo dello Stato alla pacatezza dei magistrati, ma più pacati di così non si può essere... ». Come reagire, dunque, ad accuse definite «deliranti»? «Appunto così, prendendo atto realisticamente che ci troviamo di fronte a manifestazioni di un delirio di persecuzione». Parole che hanno innescato una serie di reazioni e commenti. L'unico che ha scelto, per questa volta, di non intervenire, è stato Silvio Berlusconi, avvicinato dai giornalisti a margine della presentazione del programma della Casa delle Libertà: «Vi prego di farmi questa domanda in un'altra occasione. Ora preferisco rispondere solo a questioni attinenti al programma...». Non si sono invece risparmiati gli altri esponenti di Forza Italia, iniziando dal portavoce di Palazzo Chigi, Paolo Bonaiuti: «È gravissimo che il Primo Presidente della Corte di Cassazione arrivi al punto di pronunciare pubblicamente frasi denigratorie nei confronti del Presidente del Consiglio, nel momento più delicato di una campagna elettorale». Sullo stesso tenore il commento di Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia: «Il primo presidente della Cassazione, dottor Marvulli, ha davvero un bel modo per mettere in pratica l'invito del presidente Ciampi, che egli stesso considera giusto, alla pacatezza e all'immagine di effettiva terzietà cui sono tenuti i magistrati». «Se accusare di delirio il presidente del Consiglio, che per inciso non ha mai parlato di politicizzazione dell'intera magistratura ma solo di alcuni ben noti giudici, è il massimo della pacatezza e dell'equilibrio di cui è capace il dottor Marvulli — ha concluso Cicchitto — c'è davvero da preoccuparsi quando egli perderà la pazienza. Questo modo di esprimersi appare come una chiamata alle armi. E ciò è davvero inquietante». Il vicepresidente dell'Anm Carlo Fucci, pur criticando le parole del primo presidente della Cassazione, giudicandole «una reazione «esasperata», le ha però giustificate con «le aggressioni quotidiane alla magistratura di una certa parte politica». Proprio il ripetersi di queste aggressioni alle toghe, «il clima di assedio, e le incursioni continue e costanti che sembrano voler frantumare l'autonomia e l'indipendenza dei giudici — ha concluso Fucci — possono spiegare perché possono esserci reazioni altrettanti esasperate. Reazioni che quindi sono l'effetto di qualcosa che accade». Infine per il coordinatore politico dei Verdi, Paolo Cento, questa vicenda dimostra «ancora una conferma dell'intolleranza del centrodestra verso i magistrati. La reazione isterica da parte di esponenti della Cdl alle parole del Primo Presidente della Corte di Cassazione è inaccettabile». «Non abbiamo affatto assistito — ha concluso — a nessuna chiamata alle armi, semmai i magistrati esprimono la preoccupata consapevolezza dei guasti istituzionali provocati dal governo Berlusconi ai danni del sistema giudiziario».