IL RETROSCENA
Il metodo seguito è stato lo stesso con il vicepremier e ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha messo la sordina alle richieste di Alleanza nazionale e Udc attuando una sorta di concertazione che alla fine ha avuto la meglio anche sulle intemperanze di Renato Brunetta. Un paio di giorni fa il consigliere economico di Palazzo Chigi era entrato in rotta di collisione con Tremonti diffondendo un documento di una decina di pagine che spacciava come programma elettorale. Non solo. Brunetta avrebbe posto il problema del suo ruolo nella stesura del decalogo della Cdl addirittura a Berlusconi mentre Tremonti spiegava che quel dossier non aveva carattere di ufficialità. Disinnescata la mina Brunetta, con Follini, Brancher e Moffa (rappresentanti di Udc, Lega e An al tavolo tecnico per mettere a punto ilprogramma) il gioco è stato facile. Follini ha dovuto ingoiare che nella prima pagina venisse indicato Berlusconi come capo unico della coalizione. «Lo prevede la legge» risponde a Il Tempo asciutto spiegando di aver dovuto mandare giù, suo malgrado, il rospo. Ma per rendergli la pillola meno amara, Tremonti ha accolto le sue proposte sulla casa e dove nel programma si parla del rafforzamento della posizione italiana in Europa e della politica di internazionalizzazione. Anche Tabacci, di solito molto puntiglioso verso tutto ciò che è firmato Tremonti, non ha avuto nulla da ridire. In poco meno di due ore di riunioni nell'arco di una settimana il ministro dell'Economia ha avuto il via libera. Per superare qualche impuntura avrebbe fatto intendere agli alleati che una volta messa la firma sul programma, poi i singoli partiti avrebbero comunque potuto fare i fuochi d'artificio per conto proprio presentando ognuno le proposte a cui tengono di più. Il vicepremier poi ha voluto lasciare una sorta di firma cifrata sul documento politico. La premessa ricalca le prime pagine del suo ultimo libro «Rischi fatali» dove tratteggia uno scenario internazionale in cui incombe la concorrenza dei colossi della Cina e dell'India.