La coalizione di centrosinistra recluta comici per fare propaganda

Ma l'Ulivo cerca anche di conquistare voti facendo ridere. E invece di limitarsi a noiosi discorsi sul programma di governo e su quanto è «perfido e cattivo» il leader della «concorrenza», arruolano comici e cabarettisti con l'obiettivo di mobilitare il popolo dell'Unione e rendere più «leggera» l'immagine di una coalizione in puntuale disaccordo su tutto, con un'ala sinistra estremista che ha tradito in piazza lo spirito del pacifismo, percorsa da dissidi interni tra partiti e da manovre politiche sotterranee per conquistare l'egemonia ai danni degli altri gruppi che «corrono» sotto lo stesso simbolo. Il primo appuntamento clou di questa strategia comico-mediatica è per sabato al Palalottomatica in occasione della campagna elettorale prodiana con una kermesse alla quale prenderanno parte celebri personaggi dello spettacolo e della cultura. Nella conferenza stampa di presentazione il diellino Renzo Lusetti, uno dei responsabili della macchina della propaganda ulivista, non ha voluto però fare nomi: «Non chiedetemi chi ci sarà. È una sorpresa top secret che renderemo nota giovedì...», si è limitato a dire. Ma il toto-personaggio è già in piedi da un paio di giorni. È stato anche contattato il «gru-profeta» Adriano Celentano, reduce da Rockpolitik, affinché scenda in campo. Forse ci svelerà finalmente se, secondo lui, Prodi è rock oppure lento. E chissà che, conoscendo l'imprevedibile ex «molleggiato», il suo intervento non risulti la vera «sorpresa» dell'annunciata kermesse. Molti, poi, danno per certa la presenza di Maurizio Crozza, che sempre a Rockpolitik facendo finta di ironizzare su Fassino («È un leader di peso: 30 chili di carisma»), in realtà puntava il suo indice satirico sul premier che «vede rosso» («Se i comunisti mangiano i bambini, questa è la dimostrazione che i bambini non fanno ingrassare...»). Probabilmente ci sarà Neri Marcorè, già autore di una riuscita imitazione del segretario Ds, e sul palco dovrebbe fare la sua apparizione anche il molisano Antonio Cornacchione (autore di un tormentone che, sfruttando l'ormai abusato ritornello «povero Berlusconi», mette in ridicolo le denunce del capo della CdL. Sempre nella lista dei possibili «candidati» all'«appoggio comico esterno» dell'Unione, infine, ci sarebbero Benigni, Bisio, Luttazzi, i fratelli Guzzanti e, forse, Ivano Fossati, già autore della Canzone Popolare che nel '94 divenne l'inno dell'Ulivo. L'ultima di Ivano di chiama Cara Democrazia e suona così: «Che brutta musica che sento/qui si secca il fiore e il frutto/del nostro tempo/sono giorni duri/sono giorni bugiardi/cara democrazia/ritorna a casa che non è tardi». Un testo antiberlusconiano, certo, ma critico anche verso la sinistra. Che, ancora una volta, chiede ad attori, comici e musicisti di stabilire un dialogo con i cittadini-elettori. Un compito che spetterebbe a loro, i politici «seri».