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Finanziaria ok, stop alla procedura d'infrazione

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La Commissione Ue promuove la cura Tremonti sui conti pubblici. Il ministro: «Soddisfatto»

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e una «apertura di credito» - ma con la richiesta di ulteriori informazioni e di misure di bilancio incisive - riguardo ai conti pubblici del 2007. Questo, in sintesi, il giudizio della Commissione Ue sul percorso di rientro del deficit italiano sotto il tetto del 3% del pil entro la fine del 2007: obiettivo, quest'ultimo, indicato dal consiglio Ecofin che, a luglio dell'anno scorso, aveva aperto nei confronti dell'Italia una procedura per disavanzo eccessivo. Grazie al semaforo verde di Bruxelles alla Finanziaria, la procedura si è quindi fermata. «L'Italia sembra avere adottato misure coerenti alle raccomandazioni del Consiglio», spiega infatti la Commissione, sottolineando che «al momento non sono necessari ulteriori passi nella procedura per deficit eccessivo». Anche sul fronte del debito l'Italia «programma di tornare su un cammino decrescente grazie all'effetto combinato derivante dall'aumento dei surplus primari, la realizzazione di ampi piani di privatizzazioni». Iniziative positive sono state prese, inoltre, «per migliorare la qualità generale delle statistiche del governo». Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel complesso si è detto «molto contento, direi entusiasta». I nostri conti pubblici hanno delle «criticità», ma «non sono allo sfascio, non sono fuori rotta», ha precisato. Riferendosi poi alla promozione europea, ha aggiunto: «credo di essermelo meritato». Per mettere in chiaro che l'ok non rappresenta un assegno in bianco, la Commissione Ue ha posto tuttavia l'accento sulle «significative incertezze» che gravano sul raggiungimento degli obietti del 2006 (deficit-pil al 3,5%) e ha sottolineato le lacune informative concernenti le misure necessarie a centrare il target del 2007 (deficit-pil al 2,8%). In conferenza stampa, inoltre, il commissario per gli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, non ha voluto nascondere che tra i rischi per l'efficacia della Finanziaria vi siano quelli «dovuti alla situazione politica e alle elezioni che si terranno fra due mesi», oltre che a una crescita economica potenzialmente inferiore alle previsioni. Pur dichiarando di «apprezzare gli sforzi fatti dall'Italia», il commissario ha rimarcato quindi che Bruxelles continuerà a «monitorare da vicino la situazione per verificare che la Finanziaria venga implementata in maniera piena ed efficace». Andando nel dettaglio, la Commissione ha spiegato che le incertezze principali per il 2006 derivano dalla «combinazione di ambiziosi tagli alla spesa e meccanismi di controllo della spesa non ancora messi alla prova»; e riguardano, nello specifico, «il conseguimento di tutti i risparmi programmati in rapporto alla spesa locale, alla sanità e, in misura minore, alla spesa centrale del governo». «Scivoloni in queste aree potrebbero portare a un rapporto deficit-pil più vicino al 4% che al target ufficiale del 3,5%», precisano da Bruxelles. «Incertezze significative» pesano, tuttavia, anche sul 2007, anno in cui dovrebbe compiersi la seconda e ultima tappa del rientro del deficit. In proposito si osserva che l'Italia «non ha fornito informazioni sulle misure generali da adottare per conseguire l'obiettivo dell'anno prossimo».

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