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L'Unione critica: «Si fomenta l'odio»

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È un passo di un'intervista che il presidente del Senato Marcello Pera ha dato al Corriere Della Sera e che ha scatenato le reazioni del centrosinistra. «Dispiace dover rilevare come la seconda carica dello Stato perseveri nel rimarcare la necessità di contrapporre una identità cristiana forte, per lui sinonimo di Occidente, all'Islam — ha commentato il capogruppo del Pdci al Parlamento europeo Marco Rizzo — Posizioni del genere, oltre ad essere storicamente risibili, finiscono con l'esasperare gli attriti ed inibiscono anche il dialogo con i settori più moderati del mondo islamico, impedendo di fatto il confronto tra civiltà». «Lo scenario più probabile, se si persegue su questa via — ha aggiunto Rizzo — potrebbe rivelarsi proprio quello di essere trascinati in una guerra santa globale dagli esiti imprevedibili, ma certamente catastrofici. Forse sarebbe il caso procedere ad un supplemento di riflessione e ad un'analisi ponderata, scevra da interessi elettorali, prima di avventurarsi in strade senza ritorno, come le reazioni violente ed esecrabili alle vignette sull'Islam -conclude Rizzo- stanno purtroppo dimostrando». Per Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori, «le dichiarazioni di Marcello Pera sono tanto irresponsabili quanto quelle dei fondamentalisti islamici», anche perché «l'occidente non ha mai dichiarato guerra all'Islam, né l'Islam ha mai dichiarato guerra all'occidente». Secondo Di Pietro, «quelle in atto nel mondo sono solo proteste di alcuni esponenti radicali del mondo islamico, fomentati a dovere da governi tirannici che hanno altri obiettivi». Ma ciò, sottolinea Di Pietro, «non è una guerra di religioni, e il presidente del Senato non può assumersi il diritto di affermare che oggi esiste un problema mondiale che si chiama "guerra santa" dichiarata non da noi, ma da tutto l'Islam».

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