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Iniziative concentrate in Lazio, Piemonte, Puglia e piccoli centri In campo il «soccorso rosso»: arrivano Benigni, Piovani e Cerami

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Ulivo, allarme regioni in bilico

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L'Ulivo concentrerà gran parte degli sforzi in queste tre regioni, dove ormai ogni voto può essere decisivo. Sono le zone che possono risultare determinanti nelle prossime elezioni, almeno per quanto riguarda il voto al Senato. Nella Camera alta, infatti, il nuovo sistema elettorale prevede il premio di maggioranza locale. Dunque, ogni regione è una battaglia a sé. E, stando ai sondaggi, in quelle tre assieme al Friuli il rush finale sarà deciso solo al filo di lana. Al momento le quattro aree in bilico sono da considerare in prevalenza del centrosinistra ma il gap si è notevolmente ridotto nelle scorse settimane e se dovessero cambiare segno si potrebbe andare al pareggio. Secondo le rilevazioni fatte da Ipr marketing (metodo Cati, 800 unità, periodo dicembre-febbraio), infatti, al momento l'Unione può godere di quindici senatori di vantaggio, ma nella ipotesi peggiore andrebbe sotto. In particolare (come abbiamo avuto modo di spiegare la scorsa settimana), se la Cdl prevalesse in Puglia, la regione dove il divario è più vicino, lo scarto si ridurrebbe a -9 senatori: se vincesse anche in Piemonte andrebbe a - un seggio di differenza; se avesse successo anche nel Lazio andrebbe in vantaggio di quattro. Così, delle sei iniziative messe in cantiere dall'Unione quattro si svolgeranno nelle Regioni a rischio: due nel Lazio, una in Piemonte e una in Puglia. A Roma infatti ci sarà il lancio della campagna elettorale, sabato prossimo al Palalottomatica. Si inizia alle 14,30 e si chiude alle 18. Tre le sessioni di lavoro: una sui cinque anni del governo Berlusconi «con tutto ciò che di male ha fatto»; la seconda sarà dedicata ai valori del centrosinistra; l'ultima è sulle proposte da lanciare e ci saranno esponenti dell'imprenditoria, della cultura e del volontariato. Poi toccherà ai leader che saranno «accompagnati» anche da qualche comico: già si fanno i nomi di Roberto Benigni, Nicola Piovani e Vincenzo Cerami. Ma a Roma si chiuderà anche la campagna elettorale, il 7 aprile. Il Piemonte è stato scelto invece per una manifestazione, sempre con i tre leader il 15 marzo per rilanciare la politica per l'innovazione. Sarà anche una inizitiva per riscoprire i talenti d'Italia, la genialità nazionale, il patrimonio dei saperi. Mentre in Puglia sarà l'occasione per fare il punto, il 21 marzo, sul Mezzogiorno. Quattro puntate sempre con i quattro capi dell'Ulivo: Romano Prodi, Piero Fassino, Francesco Rutelli e Luciana Sbarbati. Poi ogni leader di partito farà le sue convention sul territorio, visto anche che al senato non ci sarà la lista unitaria dell'Ulivo bensì ogni partito si presenterà con i suoi simboli e le sue liste. Nella strategia ulivista c'è anche spazio per una maggiore differenziazione dalla campagna berlusconiana. Mentre il Cavaliere infatti sta puntando sui capiluogo di regione, il motore riformista del centrosinistra si concentrerà nei centri medio e medio-piccoli. «Tanto per parlar chiaro, a Roma la partita è già decisa - spiegano al comitato di piazza Santi Apostoli -. È nelle altre città che è ancora tutta da giocare». Non a caso la convention in Piemonte non sarà a Torino, ma si sta pensando ad Alessandria o Cuneo. Allo stesso modo è facile immaginare che Rieti e Frosinone, Brindisi e Lecce saranno battute palmo a palmo dagli esponenti del centrosinistra. Insomma, la campagna ulivista sarà quasi un grande porta a porta. Non televisivo, ma sarà fatto di tante strette di mano. Anche per questo l'85% dei manifesti elettorali che hanno iniziato ad invadere l'Italia, spiegano Giulio Santagata, Fabrizio Morri e Renzo Lusetti (i curatori della campagna ulivista), saranno dislocati nei Comuni sotto i 30mila abitanti, «per rafforzare il legame dell'Ulivo e di Romano Prodi con il territorio». Ds, Margherita e Repubblicani europei non abbandoneranno ovviamente anche le altre aree del Paese. E soprattutto le categorie che annoverano più indecisi sul voto e che possono cambiare più facilmente opinione. Per esempio, in calendario c'è già una iniziativa in

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