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Berlusconi al Vaticano: «Ci rivediamo nel 2007»

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Summit Santa Sede-Italia, il governo offre nuova disponibilità alla collaborazione. Sodano attacca

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È soddisfatto il premier, conferma la positività dell'incontro all'ambasciata italiana presso la Santa Sede tra i vertici dello Stato Italiano e quelli del Vaticano. Un incontro organizzato, in occasione della celebrazione dei Patti Lateranensi, come sempre in grande stile dall'ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Giuseppe Balboni Acqua. Chi temeva una certa freddezza del Vaticano nei confronti del leader del centro destra a seguito della battuta pronunciata qualche giorno fa durante una cena elettorale ad Ancona - «Io sono il Gesù Cristo della politica, una vittima. Sopporto tutto, mi sacrifico per tutti» disse il premier ma poi ha corretto -, si è dovuto ricredere. All'ordine del giorno dell'incontro, infatti, vi erano le questioni che interessano reciprocamente Vaticano e Stato italiano e nonostante da più parti si era immaginato uno scambio di opinioni di cortesia e niente più, Berlusconi ha invece voluto dare un segnale forte Oltretevere, offrendo esplicitamente la propria disponibilità a collaborare con la Santa Sede anche per i prossimi cinque anni, elezioni permettendo. Il cardinale Sodano, Segretario di Stato Vaticano - era lui a comporre la rappresentanza della Santa Sede insieme al cardinale Camillo Ruini, fresco della riconferma del Papa a presidente della Cei e a vicario della Città di Roma, ad Attilio Nicora, presidente dell'amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), al nunzio in Italia monsignor Paolo Romeo, ai sottosegretari Gabriele Caccia e Pietro Parolin e al ministro degli Esteri, Giovanni Lajolo, - ha accettato la disponibilità del leader del centro destra e, lasciando l'ambasciata italiana, ha dichiarato di essere «lieto di questo incontro, che dimostra come qui ci sia concordia e collaborazione e, soprattutto, rispetto reciproco». In 16 anni di incontri bilaterali - ha spiegato ancora Sodano che proprio da sedici anni ricopre la carica di Segretario di Stato - «anche con diverse personalità e diverse esperienze politiche, abbiamo dato al mondo sempre questo esempio di collaborazione e di rispetto». Il cardinale Sodano si è poi detto convinto che «l'Italia debba dare questo esempio», ricordando anche come la prima enciclica di Papa Benedetto XVI, «Deus caritas est», contribuisca a «lanciare il suo messaggio d'amore al mondo». Insieme a Berlusconi erano presenti per lo Stato Italiano al «summit» anche il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, i presidenti di Senato e Camera, Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini, il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, e il presidente della Consulta, Annibale Marini. A loro Sodano ha fatto presente varie questioni che stanno a cuore alla gerarchia cattolica: innanzitutto l'urgenza che l'Italia e l'Europa difendano il diritto alla libertà religiosa «quando viaggiano e trattano» coi Paesi dell'Islam. Sodano, riprendendo le parole pronunciate ieri mattina da Ratzinger quando ha ricevuto in udienza privata l'ambasciatore del Marocco in Vaticano, Ali Achour, si è soffermato anche a parlare del concetto di «reciprocità». Difendere questo concetto giuridico «è il contributo che l'Italia e l'Europa possono dare per il progresso degli Stati, delle altre culture e religioni». Per il Vaticano la libertà religiosa è il minimo che i governi delle Nazioni debbono garantire perché vi possa essere la pace nel mondo. La Santa Sede è ad oggi molto preoccupata dell'aumento della violenza in diversi Paesi a seguito della pubblicazione delle vignette su Maometto. Preoccupata soprattutto perché l'ondata di violenza del mondo islamico ha colpito anche le minoranze cristiane come è il caso dei sedici nigeriani uccisi tre giorni fa. «Siamo addolorati per le morti dei cristiani avvenute in Nigeria - ha spiegato sempre ieri Sodano -. Ci spiace, se le notizie sono vere, che non solo il sacerdote sia morto ma anche tanti fedeli». I vescovi italiani in un comunicato si sono chiesti: «Sono le democra

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