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Addio a Coscioni, sostenitore della ricerca

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Sono le parole con cui Marco Pannella, intervenendo a Radio Radicale, ha dato l'annuncio della scomparsa di Luca Coscioni, leader dell'Associazione che porta il suo nome nonchè presidente di Radicali Italiani. Coscioni, 39 anni, era affetto da quasi dieci anni da sclerosi laterale amiotrofica, malattia neurodegenerativa che lo aveva immobilizzato e costretto a esprimersi con il computer. Il presidente dei Radicali italiani ha combattuto una lunga battaglia sulla bioetica accanto ai radicali di Pannella, Bonino e Cappato per la liberalizzazione della ricerca sulle staminali. Nel 2001 era stato candidato come capolista delle Liste Emma Bonino per le elezioni politiche come leader della battaglia per la libertà di ricerca scientifica in Italia e nel mondo. La sua candidatura fu sostenuta allora da 51 premi Nobel. Nel 2002 Coscioni fonda l'Associazione che porta il suo nome, per proseguire la sua campagna fuori dal Parlamento, dove non era stato eletto. Nel 2005 l'Associazione Coscioni è stata tra le promotrici della campagna referendaria contro la legge 40, che vieta qualsiasi ricerca sulle cellule staminali embrionali. Oggi, in occasione del convegno dell'associazione Viva la Vita, doveva essere diffuso un suo documento proprio sulla Sla in cui si parla di malattia ma anche di democrazia e libertà di ricerca. Numerosi i messaggi di cordoglio da parte di tutti gli schieramenti. Berlusconi ha sottolineato che Coscioni «ha testimoniato con forza il valore dei diritti civili che sono alla base del pensiero della grande famiglia liberale». Il presidente del Senato, Marcello Pera ha affermato che «la sua malattia non gli ha mai impedito di operare costantemente per le proprie convinzioni e idee con grande forza di volontà e profondo impegno». Per il presidnete della Camera Casini è «un esempio straordinario di coerenza, di determinazione e di speranza».

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