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di GAETANO MINEO PALERMO - «Il nostro rapporto con la Lega rimane solido perché abbiamo stipulato un accordo politico chiaro».

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Onorevole Lombardo, l'ha fatta grossa il suo alleato… «Certo è stato un gesto di grande leggerezza che avrebbe dovuto evitare». La vicenda potrà avere ripercussioni alle politiche o alle stesse regionali in Sicilia? «Penso che gli elettori dopo aver disapprovato il gesto, avranno apprezzato, tuttavia, le dimissioni del ministro. In ogni caso, noi siciliani in particolare siamo tolleranti. Il cattolicesimo ci ha insegnato il gusto della libertà. Rispettiamo tutte le religioni e in particolare nella mia provincia (Catania, ndr) ospitiamo indù, musulmani, ebrei… Stampiamo addirittura la nostra rivista istituzionale anche in arabo». E sulla drammatica vicenda libica? «Sappiamo bene che i libici in Libia non si muovono neppure se c'è il terremoto o se gli si brucia la casa. Quella è stata una manifestazione che promossa dal regime di Gheddafi. In pratica, un calcolo perverso per attaccare l'Italia. Non per nulla la manifestazione non è avvenuta a Tripoli dove ci sono tutte le ambasciate occidentali, compresa quella della Danimarca, dell'Olanda, della Francia, ma a Bengasi dove l'unico consolato è quello italiano. E si mette nel conto da parte di quel regime che lì ci possono scappare i morti, per alzare ancora di più il tiro contro l'Italia. Questo non è terrorismo, ma calcolo politico».

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