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Il centrosinistra a muso duro contro la CdL

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Purtroppo mi sembra che queste cose siano state causate dalle magliette sfoggiate dal ministro Calderoli». Questa la prima reazione di Romano Prodi, raggiunto ieri sera a Padova (dove era ad aprire la campagna elettorale) dalla notizia descritti gli incidenti di Bengasi davanti al consolato italiano. Nel chiedere le dimissioni di Calderoli, Prodi ha poi aggiunto: «Sono profondamente addolorato e colpito da quante è avvenuto e porgo le mie più profonde condoglianze al popolo libico e ai familiari delle vittime». Durissimo pure il leader dell'Unione Piero Fassino. «La gravità degli incidenti di Bengasi impone l'immediato allontanamento del ministro Calderoli dal governo». E il capogruppo della Margherita alla Camera, Pierluigi Castagnetti: «Dinanzi ad un comportamento tanto irresponsabile e grave di un ministro del suo governo Berlusconi non può pensare che basti una dichiarazione di contrarietà per chiudere la vicenda. Berlusconi ha una sola strada per provare che il governo si dissocia e condanna la stolta e pericolosa iniziativa di Calderoli: ne pretenda immediatamente le dimissioni». «Troppo comodo, e pilatesco, prendere ora le distanze da Calderoli», ha rincarato il segretario dei Popolari-Udeur Clemente Mastella. «Con la Lega - ha proseguito Mastella - non si può governare, e i tragici fatti purtroppo lo dimostrano. Parla di «una responsabilità per la strage di Bengasi che il governo italiano porta fino in fondo», il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. Richiesta di dimissioni immediate arriva anche da Marco Rizzo, eurodeputato del Pdci: «Quanto è avvenuto a Bengasi è da annoverare, purtroppo, nei frutti avvelenati e in parte prevedibili di un atto irresponsabile». Secondo Enrico Boselli, della Rosa nel Pugno, «Per quanto odioso possa essere stato l'atteggiamento di Calderoli e qualunque sia stata la provocazione compiuta, non può essere portata a giustificazione di un'aggressione come quella che è stata compiuta a Bengasi contro la nostra ambasciata e che va condannata senza riserve. Nell'esprimere il nostro cordoglio per le vittime ci domandiamo come mai in uno Stato come quello libico, dove non si muove foglia che polizia non voglia, sia stato possibile organizzare una manifestazione con una finalità indubbiamente aggressiva». Infine il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio ha dichiarato: «Dopo quanto accaduto non è tollerabile alcun atteggiamento pilatesco da parte di Berlusconi. Ne va della sicurezza del nostro paese».

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