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Martino: «Posizione folle e incivile di tutta l'opposizione»

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la posizione dell'onorevole D'Alema, che giudica assassini gli americani; le esternazioni di Ferrando che esalta l'azione dei terroristi artefici della strage degli italiani e gli slogan, più volte cantati da esponenti dell'ultrasinistra, «10, 100, 1.000 Nassiriya». «Ad essere folle e incivile non è l'isolata posizione del signor Ferrando, ma è la posizione di tutte le sinistre italiane», dice Martino. Ad avviso del ministro della Difesa, «strumentalmente» l'Unione parla di «occupazione» dell'Iraq: «Viene fatto per cercare di fare piacere ai vari Ferrando, ai vari Bertinotti, all'estrema sinistra che fa parte di questa sgangherata accozzaglia di mascalzoni». «Per restare uniti», insiste, hanno «dovuto dire una menzogna, cioè che le nostre sono truppe di occupazione, e scegliere la strategia della viltà, della fuga, del ritiro, dell'Italia che non mantiene le promesse e che non porta a termine i suoi compiti». A Massimo D'Alema, che ha definito «assassino» chi ha usato fosforo bianco a Falluja, Martino replica: «Il fatto che lui dica che gli americani sono assassini mostra di che tipo di politica estera l'Italia godrebbe se vincessero malauguratamente le elezioni persone di questa fatta». Controreplica del diessino Fabio Mussi: «Il fatto che per Martino il fosforo bianco sia normale la dice lunga sull'anestesia morale dei nostri governanti». «Da un lato - prosegue Martino - abbiamo non solo chi si è opposto alla Tav, ma ha fomentato le manifestazioni contro la Tav. Nel programma dell'Unione non si dice nulla e poi Prodi afferma che lui la farà, punto e basta, facendosi rispondere da Bertinotti che no, le cose non stanno così. La verità è che ovunque ci siano decisioni cruciali per l'Italia da prendere le sinistre non riescono a farlo». Secondo il ministro, nella coalizione dI maggioranza c'è «una cacofonia di voci totalmente diverse». Martino risponde «sì» alla domanda se intenda ricoprire l'incarico di ministro della Difesa anche nella prossima legislatura. E indica come la «prima priorità» dell'eventuale, futuro, mandato ministeriale, l'innalzamento del bilancio della Difesa. «L'obiettivo è portarlo all'1,5% del Pil. Più o meno il doppio rispetto ad oggi». Riguardo alle missioni, invece, la Casa della Libertà intende concludere quella militare in Iraq a fine 2006, come annunciato, mentre proseguiranno le missioni nei Balcani e in Afghanistan.

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