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«L'Ulivo è un cartello a due»

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«È stata la risposta - scrive - ad un comportamento incomprensibile e ingiustificato, da parte dei più grandi partiti, che decidevano dall'oggi al domani che l'Ulivo era un cartello elettorale a due: Ds e Dl». La lettera è un lungo atto di accusa all'Ulivo che la Sbarbati definisce un «organismo geneticamente modificato». «Abbiamo più volte, con paziente determinazione - continua la lettera -, chiesto sia il perché, a cui non sono state date risposte, sia di trovare una soluzione al problema». Sbarbati ricostruisce come «fino al giorno delle elezioni primarie siamo andati avanti insieme, anche se i segnali di crepe profonde erano esistenti. Il giorno dopo le Primarie abbiamo scoperto, senza nessun preavviso, che l'Ulivo era diventato Ds-Dl. I Repubblicani Europei non c'erano più. Qualcuno ci aveva cancellato e per entrare dovevamo chiedere permesso o diventare ospiti di Prodi. In politica il cinismo è un dato di fatto, ma quando diventa sprezzante di una storia, di valori che appartengono alla tradizione democratica e repubblicana, non è possibile tacere».

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