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«Non tutte le riforme sono un fatto positivo»

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Perché? «Ma semplicemente perché non tutte le riforme sono un fatto positivo. Non esistono riforme buone o cattive in astratto. Una riforma è positiva se i suoi risultati sono positivi». E quelle della Cdl come sono? «Le faccio solo un esempio: la depenalizzazione del falso in bilancio. È una riforma, ma per il nostro Paese è una sciagura. E potrei continuare per molto». Quindi meglio l'Ulivo che, nella tredicesima legislatura, approvò più di 1600 leggi? «Ogni legge approvata è, in sè, una riforma. Ma credo che i dati da guardare siano altri». Ad esempio? «Ad esempio il fatto che questa legislatura è ricorsa al voto di fiducia in ben 46 occasioni, 10 in più rispetto alla precedente. E tutto questo nonostante la maggioranza numerica su cui poteva contare». Quali sono, secondo lei, le riforme che, arrivati al Governo, dovrete assolutamente abrogare? «Io credo che andranno necessariamente abrogate tutte le leggi ad personam approvate da questo Governo. Ma soprattutto credo che dovrà essere abrogata la riforma della Costituzione uno scempio che fatico a definire una riforma. Ma non penso che avremo questo problema. Ci penserà il prossimo referendum a bocciarla». Quali sono, invece, le leggi che potranno servire da base per il vostro lavoro? «Noi non dobbiamo guardare al passato. Sabato a Roma abbiamo presentato il nostro programma di governo. Quella è la nostra base. Quando poi, nella nostra azione di Governo, incontreremo pezzi di legislazione in contrasto con quel programma, non avremo problemi a modificarli». N. I.

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