Diritti tv, An promette battaglia

Lo ha detto ieri il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi ad un convegno organizzato da An sul tema dei diritti del calcio. Un'idea su cui si è espresso favorevolmente anche il presidente della Figc Franco Carraro, secondo il quale «è bene che il Parlamento intervenga perché quella è una legge sbagliata». Tanto che sarebbe «per l'abrogazione», ma prima che si arrivi ad una nuova norma secondo Carraro «sarebbe bene che il mondo del calcio trovi una soluzione: da qui al 2009, e dia una sua opinione sulle leggi che si faranno, di conforto al legislatore, ma che sia di equilibrio». Per l'ex ministro Maurizio Gasparri, invece, «la norma ha al momento una lacuna che andrebbe colmata, ovvero bisognerebbe limitare l'acquisto dei diritti a quello che si può utilizzare. Altrimenti è chiaro che chi rivende lo fa a scopo di lucro». Sul tema, An promette battaglia anche nella prossima legislatura: «Non so se la questione è nel programma di tutta la Cdl - ha detto il portavoce Andrea Ronchi - ma lo è senza dubbio in quello di An». Tanto che «siamo già d'accordo con il presidente Fini - ha aggiunto - che all'inizio della prossima legislatura il progetto sarà ripresentato, da me se sarò rieletto altrimenti da qualcun'altro. La legge che c'è è sbagliata». Da parte sua il Ministro Landolfi ha spiegato di «propendere per la contrattazione collettiva perché dà vita ad una razionalizzazione anche per il fatto che la data d'inizio e di fine del contratto è uguale per tutti». A suo avviso «con la vendita individuale c'è un elemento sperequativo che verrebbe eliminato». «I criteri di ripartizione tra le squadre sarebbero tutti da decidere. Io ad esempio - ha aggiunto il ministro - sarei favorevole ad inserire un elemento di investimenti nella formazione». Per il ministro inoltre «si dovrebbe allungare l'elenco degli eventi sportivi da trasmettere in chiaro definito dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Questo è un dato su cui aprire una discussione».