Il Cav a tavola, la sinistra fa la «controcena»
Con il premier gli imprenditori Guzzini, Clementoni e Schiavoni. Ma uno paga per tutti
È successo ieri sera ad Ancona dove il premier ha avuto un incontro nei locali del centro benessere Busco, l'Exstasy. Appuntamento alle 20,15 nella grande sala del centro con 400 ospiti. La cena si è svolta nella vallata della Baraccola mentre alla stessa ora il sindaco di Ancona Fabio Sturani e circa 600 sostenitori della sinistra hanno organizzato una «controcena» nella soprastante collina di Candia al pallone geodetico, a pochi chilometri di distanza. Tre settimane fa l'incontro conviviale del Cavaliere si sarebbe dovuto svolgere al Fortino Napoleonico dove è arrivata puntuale una lettera minatoria anonima: «Se vi azzardate a ospitare Berlusconi, saranno guai per voi», hanno scritto. Comunque alla fine la cena è stata spostata all'Extasy e a pagarla interamente è stato l'industriale civitanovese Germano Ercoli, amministratore unico di due importanti società, la Golden Plast di Potenza Picena (compaunt termoplastico) e l'Eurosuole spa, azienda leader in Italia di produzione di poliuretano per calzature. Solo lo scorso anno Ercoli ha fatturato più di 60 milioni di euro. L'imprenditore anconetano Roberto Busco mette, invece, a disposizione gratuitamente la sua struttura privata. Tutti gli altri invitati hanno devoluto 1000 euro a testa, che moltiplicato per i commensali e i loro accompagnatori restituiscono quasi un miliardo delle vecchie lire per la puntata marchigiana della campagna elettorale del premier. Sono stati in molti a partecipare ma, specialmente tra qualche grande imprenditore marchigiano, c'è ancora molta cautela nell'esporsi. Qualcuno, nonostante ricopra cariche direttamente legate al governo di Berlusconi preferisce non essere neppure menzionato tra i commensali. Un eccesso di zelo che dà l'idea del clima che si respira nelle Marche. Banche, grande impresa, associazionismo e politica sono qui strettamente collegate. Le due famiglie più famose, i Merloni (Indesit e Candy) e i Della Valle (Tod's, Fay. E su di lui il cav dice: «Mi chiama Silvio, ma chi lo conosce? L'ho visto appena tre volte»), sono corteggiate dal centrosinistra. La stessa Maria Paola Merloni, oggi presidente di Confindustria Marche, non ha ancora sciolto il riserbo sulla sua candidatura proposta da Rutelli, mentre Della Valle non ha fatto mistero anche di recente del suo antiberlusconismo. Ma chi sono gli imprenditori marchigiani più conosciuti che invece hanno comunque scelto Berlusconi? Il primo è senza dubbio Ercoli: «Questa è una mia iniziativa personale, un gesto affettivo verso il Cavaliere. Sono un simpatizzante di Forza Italia ma non ho mai avuto incarichi di partito. Non chiedo nulla a lui ma mi piacerebbe molto che tornasse quest'anno nella mia azienda per festeggiare insieme ai miei 230 dipendenti il nostro trentennale». Da Berlusconi ci va anche anche Sergio Schiavoni, titolare della Imesa, azienda che produce apparecchiature elettriche per Enel e raffinerie, ed è socio della Tecnit Kti, produttrice di forni ad idrogeno. Schiavoni arriva con i tre figli Giampiero, Claudio e Nicoletta. «Conosco Berlusconi da prima che scendesse in politica. Spesso era a cena a casa sua a Porto Cervo. Ho per lui una grande stima personale. Come imprenditore lo ammiravo per il suo ingegno e capacità risolutiva dei problemi, poi quando à sceso in politica ho deciso di seguirlo visto il mio passato da Forlaniano». Si fa vedere anche Adolfo Guzzini, titolare con il fratello della Guzzini Illuminazione e della Teuco termosanitari. «Generalmente andiamo alle manifestazioni sia di centro destra che di centro sinistra - spiega Guzzini -. Io per vocazione sono un centrista ma non posso ignorare che per le aziende questo governo ha fatto molto sia per quanto riguarda il cuneo fiscale sia per quanto riguarda le infrastrutture viarie, un neo per una regione cosi produttiva come la nostra. Berlusconi ha passato cinque anni subendo attacchi personali invece bisognerebbe anche vedere quello che ha fatto di buono». A tavola con il Berlusca anche gli imprenditori Cesare