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Rognoni ai magistrati «Non si torna indietro»

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L'auspicio del vice presidente del Csm Virginio Rognoni divide la magistratura tra chi ritiene questa la giusta strada da intraprendere, e chi invece la giudica una soluzione troppo radicale. Rognoni esprime la propria opinione a «Vivavoce» , in onda su Radio 24: «il magistrato che intende candidarsi e andare in Parlamento, una volta terminato il mandato, non potrebbe tornare», dice il vice presidente del Csm. Parole che provocano inediti schieramenti nel mondo delle toghe: se il segretario dell'Anm, il moderato Antonio Patrono, e la corrente di sinistra, Magistratura Democratica, parlano di proposta «troppo drastica», il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro, spesso accusato dalla Cdl di essere un magistrato politicizzato, si schiera con Rognoni; lo fanno pure il segretario del Movimento per la Giustizia, Nino Condorelli, che suggerisce a fine mandato parlamentare di ricollocare i magistrati in altri rami della pubblica amministrazione, e Marcello Matera, leader di Unicost, il gruppo di maggioranza dei magistrati. «È una proposta molto radicale - dice Patrono - perchè i magistrati vivono del loro lavoro. Imporre di lasciare l'ordine giudiziario significherebbe scoraggiare le candidature. Meglio sarebbe prevedere accorgimenti perchè chi torna in magistratura dopo un'esperienza in Parlamento non svolga le funzioni laddove si è candidato».

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