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L'uomo dei conti è il «secchione»

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Per lui 1477 tra interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno, interventi in Aula e in Commissione e proposte di legge presentate. I dati raccolti sull'attività di tutti i senatori dall'inizio della legislatura fino ad oggi parlano chiaro. La ricerca de Il Tempo si è basata sul numero di interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e le mozioni presentate, dei progetti di legge elaborati e rispetto al numero di interventi sui singoli pdl fatti in Aula e Commissione. Da qui il buon risultato del senatore piemontese di Forza Italia, che però trova una sua spiegazione soprattutto grazie al ruolo strategico che riveste nel governo. Infatti Vegas è l'uomo Finanziaria. È colui il quale segue i lavori della Manovra difendendola dagli attacchi e dagli assalti dell'opposizione ma anche della maggioranza. E così, che Vegas balza in testa alle classifiche ssoprattutto per gli interventi in aula e in commissione o negli impegni che prende il governo (spesso riconvertendo emendamenti). Da qui i 1477 atti distribuiti in 776 tra mozioni, interrogazioni, interpellanze e ordini del giorno, 102 interventi in Aula e 599 in Commissioni. Alle spalle del sottosegretario forzista si piazza Luigi Marino, senatore del Pdci, eletto in Campania e che da vicino tenta di contrastare il primato di Vegas. Per lui una buona affermazione con 1430 atti presentati con 23 progetti di legge presentati, 647 mozioni, interpellanze, interrogazioni ed ordini del giorno, 359 interventi in Aula e 401 in Commissione. Terzo un altro comunista, ma stavolta di Rifondazione Comunista, Luigi Malabarba, che più staccato si ferma a quota 1339. Ma per il senatore-operaio eletto in Lombardia la delusione scompare quando si analizza il dato riguardante il numero di interrogazioni, ordini del giorno, interpellanze e mozioni presentate. Qui Malabarba è primo con 1015 atti staccando nettamente proprio Vegas fermo a 776 e dimostrando di svolgere con estrema puntualità il suo ruolo di controllo politico. Tra i peggiori molti senatori a vita, il cui risultato negativo si spiega anche con la loro prematura scomparsa. Tra i «cattivi» però alcuni «volti noti» della politica come i senatori di Forza Italia Paolo Guzzanti e Marcello Dell'Utri. Per il presidente della Commissione d'inchiesta «Dossier Mitrokhin» e intelligence italiana uno striminzito 36 atti con solo 3 progetti di legge presentati, quattro interventi in Aula ed uno in Commissione. Ma peggio di lui il compagno di partito Dell'Utri che colleziona un quattro da dividersi tra mozioni ed interpellanze. Per il senatore siciliano nessun progetto di legge presentato, nessun intervento in Aula e Commissione. E per quanto riguarda i big? Per incontrarne uno bisogna scorrere la lista fino al diciassettesimo posto dove troviamo il capogruppo dei Verdi, Stefano Boco, con 846. Il commerciante fiorentino eletto ad Empoli colleziona 153 interventi in Aula e 67 in Commissione, mentre come progetti di legge raggiunge quota 10. Francesco D'Onofrio, capogruppo dell'Udc, si ferma a 370 ma con un primato negativo: nessun progetto di legge. Terzo è il diessino Gavino Angius con 370 che risulta invece primo tra i capigruppo per interventi in Aula. Per il battagliero esponente della Quercia si contano 159 interventi. Tra la Casa della Libertà, a parte l'exploit di D'Onofrio, i numeri sono deludenti. Infatti agli ultimi tre posti si piazzano proprio i tre restanti capigruppo di Lega Nord-Padania, Ettore Pirovano, di An, Domenico Nania ed infine l'azzurro Renato Schifani. Pirovano si difende dai suoi colleghi riportando 232 atti ed un solo progetto di legge. A soli cinque atti segue il siciliano Nania che racimola 227 atti ed in fondo classifica Schifani con 185 ed il record negativo di nessun intervento in Commissione. A ribaltare la magra prestazione dei capigruppo della CdL ci pensano due ministri leghisti, quello delle Riforme Roberto Calderoli e quello della Giustizia Roberto Castelli. Calderoli si colloca al

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