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Rutelli-Fisichella ecco l'ultima Unione

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Oppure la mettiamo sulla battuta e peschiamo a piene mani da «La strana coppia» di Neil Simon? Nel teatrino della politica ci sta il ritornello e la commedia brillante. Le regole reinventate della competizione elettorale in vista del prossimo 9 aprile e la temibile soglia di sbarramento al due per cento hanno generato una sorta di «fanta-partito». La grande ammucchiata dei simboli. Accoppiamenti spregiudicati, «coppie politiche di fatto». Pacs elettorali. E di ieri l'annuncio del «fidanzamento ufficiale» tra Francesco Rutelli, ex radicale-ex tutto, e Domenico Fisichella, fondatore di Alleanza nazionale e monarchico non pentito. Prima di loro si sono accasati il cattolico moderato Gianfranco Rotondi e il laico socialista Gianni De Michelis. E promette scintille la fujitina tra il duro nordista Roberto Calderoli della Lega e il sanguigno sudista Raffaele Lombardo, fondatore del Movimento per l'autonomia. Matrimoni che s'hanno da fare. Erano nell'aria. Come quello tra Rutelli e Fisichella. Se ne parlava e lo dicevano in tanti, forse tutti. Da ieri è ufficiale (Fini è ironico: «La coerenza non è un valore di tutti»). Con enfasi e vistosa cordialità i due hanno sfogliato la Margherita. Con un «benvenuto Mimmo», il bello guaglione ha accolto - durante la conferenza stampa nel gruppo Dl di Palazzo Madama - il vice presidente del Senato che il 16 novembre 2005 lasciò la «sua» An, a causa della «maledetta devolution». I due hanno «tubato» sotto gli occhi del capogruppo Willer Bordon, del vicepresidente del Senato, Lamberto Dini, e del gongolante senatore Nicola Mancino, amico di vecchia data di Fisichella e regista dell'avvicinamento alla Margherita. Il clima era quello da baci e abbracci. «Fisichella - ha detto Rutelli - è un galantuomo, riconosciuto da tutti come una figura di primissimo ordine del nostro Paese. Per noi è un grande onore che abbia scelto la Margherita per continuare il suo impegno a difesa dell'Italia». «Questa formazione politica - ha ricambiato Fisichella - ha un'articolazione plurale e che quindi include componenti di ispirazione cristiana, di ispirazione laico-liberale, di ispirazione riformatrice. Vi sono aspetti, orientamenti, nei quali io mi riconosco». Fanno un certo effetto le parole di Fisichella: viene in mente quella sua «Destra in cammino». E passo dopo passo adesso lo ritroviamo sotto i petali rutelliani. Nato il 15 settembre del 1953, esponente storico del Movimento Sociale Italiano, professore universitario ed ex ministro, mentre strizza l'occhio all'istituto monarchico - nel 1999 per Marco editore pubblica «Elogio della Monarchia» - fonda Alleanza nazionale. Gli vengono riconosciute doti di teorico generale della politica, analista del pensiero politico occidentale e di teorico del conservatorismo. Ma che cosa farà nella Margherita? Candidato «nel Lazio e non solo», sarà eletto sicuramente. Ma gli terranno in caldo il posto di capogruppo della Margherita al Senato? Rutelli già frena: «Ho chiesto io al professor Fisichella di ricoprire un ruolo importante ma nessuno di noi sa cosa farà dopo il 10 aprile. Il domani è affidato al nostro impegno». Di altri particolari è condito lo sposalizio tra il duro leghista e il Lombardo «sudista». Anche qui si deve l'accordo alla «comare» di turno. In questo caso al ministro Maroni che ha speso più di una buona parola per fare incontrare Roberto Calderoli e Raffaele Lombardo. Alla fine c'è riuscito: il Movimento per l'autonomia e la Lega Nord stanno assieme, almeno per le prossime politiche. Il matrimonio farà bene al partito di Bossi che pescherà voti anche nell'odiato Sud. Ma soprattutto al sanguigno catanese che è riuscito a non cedere alle lusinghe di Prodi e Fassino. Non ha un carattere facile, politicamente parlando. Salesiano e soprattutto ex democristiano, voltò le spalle all'Udc e all'allora segretario Marco Follini, per fondare il suo movimento. Da psichiatra forense conosce bene la schizofrenia della politica italiana e così, quando gli chiedi che cosa fa

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