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IL CORTEO DEI MILLE

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Due blocchi, in tutti i sensi, divisi dal fiume Mignone e da pochi chilometri quadrati di Maremma laziale. Con emozioni diverse negli occhi di chi vi partecipa: festanti, addobbati e pieni di bandiere i primi; preoccupati per un futuro che rischia di essere "sospeso", insieme al lavoro alla centrale, i secondi. Con queste premesse, si annuncia carico di tensioni l'inizio della settimana a Civitavecchia, dove oggi a sfilare saranno, dopo i contrari alla conversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, coloro che di questa conversione non possono fare a meno. Si tratta, comunque, non dell'intero fronte dei lavoratori impegnati nella realizzazione di una grande opera, che vedrà impegnate punte di 2500 lavoratori, proprio nel corso dei prossimi mesi. Per ora, si tratta invece solo delle imprese dell'indotto, cioè di circa seicento lavoratori delle ditte locali che, in regime di consorzio, hanno acquisito fette importanti degli appalti già banditi. Per gli altri la mobilitazione non è ancora suonata, complice un apparato sindacale che sembra ancora paralizzato dal substrato politico della protesta no coke. Ma oggi i seicento non sfileranno da soli: con loro ci saranno probabilmente le famiglie, ci saranno sicuramente anche i mezzi, quelli enormi impiegati finora nella realizzazione della centrale.

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