Ma il popolo insiste: «Gianfranco, sii più battagliero»

«Ogni bandiera venduta è un nuovo iscritto», dice fiero Ugo, parafrasando quello che una volta gli diceva Almirante. Ma quante bandiere sono state vendute ieri? L'anziano dice «circa centosessanta», «ma è solo il primo giorno» aggiunge subito dopo. La spiegazione, secondo il venditore di bandiere è che «il partito non è più lo stesso» da quando Fini «non è più battagliero come una volta». Il vecchio Ugo è però una voce fuori da coro rispetto alle dichiarazioni di gran parte delle persone presenti all'Eur. «Visitatori» e «delegati» (così c'era scritto sui badge) sono tutti convinti che «è vero, il presidente di An forse in passato ha sbagliato ma adesso - dice Giovanni Magliocca, assessore ai Lavori pubblici di un paesino in provincia di Caserta - si sta riscattando ed anzi è un valore aggiunto per il partito». Su di una cosa però il popolo di Allenza nazionale si divide ed è il caso di Stefania Prestigiacomo (scoppiato negli ultimi giorni, anche se smentito dai vertici di Forza Italia, a cui appartiene il ministro delle Pari Opportunità). Se la Prestigiacomo, come sostengono alcune voci, lasciasse per davvero via dell'Umiltà come sarebbe accolta in via della Scrofa? La domanda fa sorridere i più, qualcuno invece si arrabbia e dice «per carità, non sia mai». La signora Assunta Almirante, seduta in prima fila tra la platea degli uditori nella sala della conferenza, dice addirittura: «Io della monnezza non parlo». Sono soprattutto gli anziani a rifiutare l'idea di un probabile ingresso della «ministra» nel partito, forse perché potrebbe portare dello scompiglio nelle posizioni tradizionali di An viste le sue ultime battaglie sulla fecondazione assistita. I giovani sono possibilisti. Franco Albertini, delegato da Piacenza sui trennt'anni e membro della commissione Ambiente per la Conferenza programmmatica, esclude che in piena campagna elettorale il fatto avvenga, ma ritiene anche che «in futuro l'ipotesi non sia del tutto da escludere…». M. C. F.