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Germontani: «È finita l'era delle Santanchè»

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La selezionatrice del presidente: «La Prestigiacomo con noi? Non mi risulta»

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Maria Ida Germontani è la donna a caccia di donne, è lei che è stata incaricata da Gianfranco Fini di cercare candidate per le liste di Alleanza nazionale. Il partito, infatti, he deciso che metterà in lista almeno un quarto di donne rispettando così lo spirito della legge suolle quote rosa anche se non verrà approvata. Allora, dottoressa, quale sarà la squadra femminile di An nel prossimo Parlamento? «Anzitutto voglio fare una riflessione». Quale? «An è il partito più femminile, visto che ha ben il 33% di iscritte. Ma in Parlamento sono solo quattro le parlamentari su 150, il 2,6%. Esiste una disparità, un gap che vogliamo colmare. E Fini si è impegnato a farlo dimostrando ancora una volta di avere il passo del vero leader». E come saranno le donne che sta selezionando? «Attenzione, non sono io che decido. Io raccolgo dei curricula e li porto a Fini. È il presidente che sceglie». D'accordo, ma un po' di selezione la sta facendo. Con qualche criterio sta valutando? «Se devo usare una definizione, dico che le donne che cerchiamo devono essere "qualificate". Stiamo cercando donne che siano capaci di essere grandi legislatrici, che sappiano incidere e imporre l'agenda politica. Le stiamo cercando pensando al fatto che dovranno affrontare e risolvere i problemi del Paaese, siederanno in commissione Bilancio, Affari costituzionali...». Scusi. Ma proprio nella Bilancio, dove adesso c'è già una donna di An, la Santanchè, che è stata anche relatrice della Finanziaria... «E allora? Non sarà mica l'unica, ci possono andare anche altre. E così anche nelle altre commissioni». Non la ricandiderete? «Guardiamo alla situazione generale. La politica è cambiata. Anzi, la gente ha cambiato la politica. Oggi la richiesta è un'altra, non basta andare solo in tv. Occupare il video lascia il tempo che trova. Adesso ci dobbiamo concentrare soprattutto sulla sostanza». Storace disse a Gasparri e La Russa: «Noi (di Destra sociale, ndr) abbiamo la Mussolini, voi (di Destra protagonista, ndr) avete la Santanchè». Qual è la vera donna di destra? «Sono battute per far titolo sui giornali. Le ripeto, puntiamo alla sostanza». E come sono le donne che sta incontrando? «Ci sono tantissime giovani, molte più di quanto s'immagini. Le stiamo incontrando nell'università, nel mondo delle professioni, dell'imprenditoria... Ne verrà fuori uno spaccato della società italiana. In fondo, è quello che cerchiamo». In che senso? «In Parlamento ci dovranno andare donne che possano portare istanze vere, non interessi di un mondo di plastica». E dunque che tipo di donne? «Donne che sognano la famiglia, che vogliono difendere la famiglia, che desiderano di avere un figlio. Ce ne sono tante che sperano magari di poter fare il secondo bimbo e non possono perché non riescono, non ce la fanno perché non ci sono le condizioni. Oggi esistono ancora troppe barriere per chi lavora e porta avanti anche una famiglia. Insomma, donne vere che rappresentano problemi veri». Anche nel recente An ha candidato donne dello spettacolo come Solvi Stubing e Clarissa Burt. Succederà ancora? «Non mi sembra che abbiano conseguito grandi risultati elettorali. Credo che nel prossimo Parlamento ci saranno più donne italiane». E cioè? «Donne che faranno meno pubbliche relazioni e risolveranno più problemi. Trovo, girando l'Italia, che ci siano un rifiuto nei confronti degli eccessi». Eccessi? «Sì, di gesti eccessivi, di comportamenti eccessivi. Un rifiuto della platealità. E una ricerca invece per la concretezza». Insomma, il nuovo modello sono le Muscardini, le Castellani, le Napoli: parlamentari che appaiono poco e fanno molto? «Non c'è un modello. Non vogliamo che in Parlamento ci siano donne fotocopia. Al contrario, dovranno essere diverse perché rappresenteranno vari pezzi della società. Ma certamente saranno meno appariscenti perché dovranno essere più fattive e operative e intervenire su tutti i comparti dela politica». Si parla di una candidatura della Prestigiacomo con An. Che ne pensa?

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