Cdl in recupero ma la sinistra è sempre sopra il 50%
È il tratto comune dei sondaggi degli ultimi giorni e che un esperto come Nicola Piepoli spiega così: «Il centrodestra è più esposto sui media e quindi è più tonico». Dove, per centrodestra, si deve intendere soprattutto Silvio Berlusconi, dato che è lui a fare la parte del leone (non solo nei confronti del centrosinistra, ma anche degli alleati della CdL) su radio e televisioni. Se quindi il tour de force del premier sembra dare i suoi frutti, sarà interessante verificare quanto saranno duraturi e l'effetto della par condicio e delle previste sfide tv. La vittoria del centrosinistra, almeno al momento, nessuno la mette in dubbio. Nemmeno l'istituto più vicino al premier, Euromedia Research, da sempre più parco nel quantificare il distacco tra le due coalizioni: per Alessandra Ghisleri, infatti, l'Unione è al 50% e la CdL, con il 47,9%, rimane dietro di 2,1 punti. Ancora più ampio il distacco che indicano gli altri istituti di ricerca. Ma, per cercare di avere un minimo di filo conduttore, occorre mettere i vari sondaggi in ordine di effettuazione e non di diffusione. E allora, i più lontani diventano quelli dell'Swg per l'Espresso e quello già citato di Euromedia per Affaritaliani, entrambi diffusi oggi ma realizzati tra il 27 e il 28 gennaio. Secondo l'SWG il differenziale alla Camera è in discesa dello 0,8% collocandosi a quota 5,2% (con l'Unione al 51,4 e la CdL al 46,2), mentre al Senato scende dello 0,6% stabilizzandosi al 5% (con il centrosinistra al 51,6 e il centrodestra al 46,6%). Nella fascia temporalmente intermedia c'è il sondaggio dell'EKMA per «News», realizzato il 30 gennaio, che martedì proclamava la fine dell'effetto generato dalle apparizioni sui mass-media di Silvio Berlusconi. Infatti segnala un «gap» che sale di due punti a favore del centrosinistra, arrivando a quota 7,6% (con l'Unione al 53,6 e la CdL al 46). È, praticamente, l'unica rilevazione a dare in crescita il distacco: in realtà un aumento del divario lo segnala anche Euromedia, perchè la sua precedente rilevazione (di due settimane fa) lo fissava all'1,3 e non all'attuale 2,1%. Infine, gli ultimi sondaggi: quelli dell'IPR per «La Repubblica» (diffuso ieri) e quello dell'ABACUS per Sky Tg24 (diffuso oggi), entrambi realizzati tra il 30 e il 31 gennaio. Differenti nel valutare il peso dei due schieramenti e dei singoli partiti che li compongono, presentano però un tratto comune: entrambi fissano al 5% il distacco della CdL dall'Unione, entrambi danno un recupero di mezzo punto da parte dello schieramento di Berlusconi. Quanto alla previsione sulle coalizioni, l'Ipr valuta il centrosinistra al 52,2% e il centrodestra al 47,2%, mentre l'Abacus le dà rispettivamente il 51% e il 46%. Da notare che tutti gli istituti segnalano comunque gli spostamenti del peso delle due coalizioni in termini di decimali: unica eccezione sempre l'Ekma che dava CdL e Unione rispettivamente in calo e in aumento di un punto. Per Euromedia (ma in due settimane) il centrosinistra è salito dello 0,4% e il centrodestra è sceso in eguale misura; per l'Swg la CdL è cresciuta dello 0,5 con un contestuale calo dello 0,3 dell'Unione.