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Quindici anni di insulti e razzismo

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A esporlo la Curva Sud, registrando sorrisi anche da parte dei cugini. Di li a qualche anno però, le cose sarebbero cambiate nettamente. Forse perché in palio, rispetto ai miseri pareggi di quegli anni, c'erano ben altri traguardi sportivi, o forse perché la politica aveva fatto ormai breccia nelle curve, facendo registrare tendenze estremiste dall'una e dall'altra parte. Qualche anno dopo infatti, arrivarono i primi segnali di intolleranza razziale. E target preferito dai tifosi romani di entrambe le sponde del Tevere divennero ben presto i napoletani. «Ma quali baresi? Siete voi i veri colerosi», lo striscione, chiaramente riferito ad alcuni casi di sospetto colera registrati a Bari nel 1995, era palesemente indirizzato ai tifosi del Napoli. Diversi anni dopo, quando la squadra partenopea era ormai sul baratro della B, apparve in Curva Sud questa scritta: «Causa vicinanze napoletane domani targhe alterne». Poco tempo dopo, con un episodio risalente addirittura al 1993, quando i romanisti scrisero, «Tanta merda e stracci appesi, Curva Nord come un campo Rom», si diede inizio alla triste era delle offese razziali con protagonisti, loro malgrado, i popoli colpiti dagli stermini di massa. Il 30 gennaio del 2000 gli Irriducibili della Lazio esposero il primo striscione della vergogna: «Onore alla tigre Arkan», ignorando forse chi fosse veramente il criminale di guerra Zeljko Raznjatovic, detto Arkan. In quell'occasione lo stesso giocatore della Lazio Alain Boksic si dissociò dalla propria curva. Poco tempo dopo, nel derby che assegnò lo scudetto alla Roma il 29 aprile 2001, sempre i laziali esposero testuali parole: «Squadra de negri, curva d'ebrei». Motivo: un sondaggio pubblicato pochi giorni prima nel quale molti religiosi di fede ebraica si erano professati tifosi giallorossi. E arriviamo a domenica scorsa. In mezzo, poi, ci sono diverse aggressioni subite dai calciatori stranieri nella capitale, nell'una e nell'altra formazione, rei, oltre a non giocare bene, di essere semplicemente di colore.

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