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«Il potere difende lo status quo»

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Per lui, che della politica ha sempre rivendicato l'aspetto ideale, è profondamente sbagliato sottolineare «il patologico distacco dei giovani della politica». Quindi, secondo lei, i giovani provano ancora un certo interesse per i fatti della politica? «Non solo ma, frequentando la politica, ho visto giovani che, non solo hanno interesse, ma anche aspirazioni. Certo ci sono interessi diversi». Cioè? «Ci sono partiti che attirano i giovani attorno a una finalità pratica che può essere il successo o la realizzazione personale. Altri, invece, li attirano sul terreno dell'idealità». Quindi lei non vede un distacco dei giovani della politica? «Assolutamente no». Allora è la politica che non vuole i giovani? «La politica, i partiti, dovrebbero essere capaci di motivare i giovani attorno a quei valori che non si pesano e non si contano. Purtroppo, da questo punto di vista, tutti i leader sono uguali. Una volta raggiunto il successo, tendono a conservare lo status quo. Una volta gustato il potere, si chiudono, diventato autoreferenziali». N. I.

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