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L'Udc ci riprova: «Il futuro premier è Casini»

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Buttiglione rilancia: «È l'ora del coraggio». Berlusconi: «Hanno un quarto dei voti che ho io»

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E a rivendicare per Pier Ferdinando Casini la guida della coalizione. Ieri a tirare la volata del Presidente della Camera sono stati il ministro Rocco Buttiglione e Bruno Tabacci, intervenuti a Roma a una manifestazione a sostegno della candidatura del ministro Mario Baccini a sindaco della capitale. «È il tempo del coraggio — ha detto Buttiglione parlando dal palco — Avanti con la candidatura di Pier Ferdinando Casini a presidente del Consiglio e Mario Baccini a sindaco di Roma». Secondo Buttiglione «la vecchia Dc forse è morta». Ma quella giovane, ha precisato, «sta nascendo ora. Noi possiamo guidare il cambiamento, l'Udc non è più un partito di cespugli ma col nuovo sistema elettorale e nel rinnovato contesto culturale, possiamo diventare un grande partito». Poi il ministro per i Beni Culturali ha «divagato» sul tema della famiglia e delle coppie gay. «Noi siamo per la famiglia fondata sul matrimonio — ha detto — Non ce l'abbiamo con le coppie di fatto o con gli omosessuali. Sono cose che capitano nella vita, ci sono anche fra di noi». Noi non li discriminiamo — ha continuato — anzi se possiamo aiutarli a risolvere i loro problemi lo facciamo. E tuttavia riteniamo che i riflettori debbano essere accesi non sui Pacs ma sulla famiglia tradizionale». Dopo il suo intervento a «martellare» il premier ci ha pensato Bruno Tabacci, presidente della commissione attività produttive della Camera. Rivendicando il peso fondamentale dell'Udc per far vincere la Cdl alle prossime elezioni. «La parabola di Berlusconi è chiusa — ha detto — e se in campo non ci fossimo noi l'esito di queste elezioni sarebbe scontato». «L'Italia — ha proseguito — è un Paese che non cresce più e che se ancora non è finito in un vicolo cieco poco ci manca. La nostra è una campagna elettorale che non punta a rivendicare il passato ma che guarda al futuro. Io non ho la sindrome di Berlusconi, che vede comunisti ovunque. Anzi, lui li conosce bene perché è sua abitudine frequentare Putin. Mi auguro che questa frequentazione possa risolvere il problema dell'energia anche se penso che la questione si risolva con strutture nel Paese e non con rapporti di amicizia, perché se domani gli amici con cui si fa bisboccia non ci sono più, come faremo noi a riscaldarci?». Berlusconi ieri non ha replicato direttamente alle affermazioni dei suoi alleati ma sabato, registrando la puntata del programma televisivo «L'Incudine», ha smorzato le ambizioni del leader dell'Udc: «Dico solo — ha commentato — che anche i sondaggi più discutibili indicano che Forza Italia sta ancora al 21 per cento e il partito di Pier Ferdinando Casini sta a meno di un quarto dei voti di Forza Italia. Inoltre sono sicuro che il mio partito ad aprile otterrà più del 30 per cento dei consensi». Direttamente a Buttiglione e Tabacci ha replicato invece il segretario della Democrazia Cristiana Gianfranco Rotondi. «Con tutto il rispetto per l'amico Rocco Buttiglione e per Tabacci la candidatura di Casini a premier vale per le elezioni politiche del 2011. In questo giro il candidato premier è Silvio Berlusconi. La Dc, Forza Italia e la Lega Nord hanno già indicato lui quale candidato premier». «Né Fini né Casini — ha proseguito Rotondi — possono raggiungere questo risultato e dunque lo spot odierno dell'Udc è solo un danno profondo alla coalizione, alla sua credibilità, alla sua difficile battaglia elettorale. Se continua questo clima chiederemo un vertice urgente senza escludere che all'ultimo minuto la Democrazia cristiana faccia altre scelte: un conto è che Silvio Berlusconi sia il candidato premier, un conto è che sia in atto una misteriosa lotteria in cui il premio verrà fuori all'ultimo minuto. Il parlar chiaro è per gli amici».

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