Ferrante vince le primarie dell'Unione
A metà scrutinio (41.548 voti scrutinati) Ferrante è, infatti, in testa alle primarie del centrosinistra per la carica di sindaco con il 67,6% dei voti. Dario Fo ha il 23,6%, Milly Moratti il 5,6% e Davide Corritore il 2,1%. Grande la soddisfazione di Ferrante, ex prefetto della città. «Sono felice e orgoglioso di questo risultato - ha detto Ferrante ieri sera - e ringrazio i cittadini che mi hanno votato». Un ringraziamento che va anche «ai partiti che mi hanno sostenuto e a tutti i volontari che hanno lavorato per questo successo. Mi aspettavo una partecipazione decisamente meno ampia, di circa 50 mila persone, non certo 80 mila». Ferrante parla di «primarie vere», proprio sulla base dei dati: «Per questo avverto la responsabilità piena di rappresentare il centro sinistra a quella parte della società che vuole cambiare». Per questo, secondo l'ex prefetto, le primarie di Milano hanno un senso più ampio di quello locale, e rappresentano anche un «no al centrodestra e al governo Berlusconi, di cui Letizia Moratti è parte integrante». Quello che lo rende più felice è il fatto che le percentuali più alte le abbia raggiunte nei quartieri più degradati, «perché - spiega - ho cercato di parlare con loro e far emergere la città sommersa, quegli strati di sofferenza che non si sono visti, a cui la scorsa amministrazione non ha posto attenzione». Soddisfazione per il risultato delle primarie anche da parte di Piero Fassino, segretario dei Ds. «Ora uniti per battere la destra e ridare forza e speranze a una grande città - ha detto Fassino - Ancora una volta le primarie hanno dimostrato che c'è una grande voglia di partecipazione e di cambiamento. Sono convinto che Bruno Ferrante saprà raccogliere le domande venute da questa mobilitazione e al tempo stesso ascoltare e capire le ragioni di quanti chiedono che Milano possa tornare ad essere una moderna metropoli europea».