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Della Valle scende in campo a metà

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Diego Della Valle ha scelto l'ultima giornata del congresso speciale dell'Udeur a Napoli per rispondere ancora una volta al premier Silvio Berlusconi che poco più di un paio di settimane fa lo aveva incalzato. «La smetta di fare il burattinaio - aveva detto il Presidente del Consiglio - scenda in politica direttamente». Ma ieri Della Valle ha deluso ancora una volta (lo aveva già fatto due settimane fa) quello che è ormai diventato uno dei suoi principali avversari (complice anche la querela che il premier ha presentato contro il patron della Tod's sul tema dei diritti tv del calcio). «No, non ci penso proprio a candidarmi - ha detto arrivando al teatro Mediterraneo di Napoli -. Faccio l'imprenditore. Ma sono amico di Mastella e ne condivido i valori e i principi». Un modo garbato per dire che lui la politica preferisce farla da fuori, magari intervenendo agli eventi ufficiali organizzati dall'amico Clemente, incontrano pubblicamente o privatamente l'amico Romano Prodi o, come accadde lo scorso ottobre, votando Mastella alle primarie dell'Unione. E dire che era stato proprio Della Valle, ospite con Berlusconi del salotto televisivo di Bruno Vespa, a proporsi come l'anti-premier. Ed era stato ancora lui, lo scorso 14 gennaio, a dichiarare senza mezzi termini: «Non vedo l'ora che Berlusconi vada a casa» (guadagnandosi anche il pubblico plauso del collega Carlo De Benedetti). Insomma, qualcosina di più delle legittime perplessità di un imprenditore. Ma candidarsi no, quello mai. Tanto che il deputato azzurro Francesco Maione non si è lasciato sfuggire l'occasione di una battuta. «Mastella può dire quello che vuole quando gioca a nascondino nell'Unione, dove regna la babele e c'è la caccia al voto e non un confronto sui programmi, e dunque tutto fa brodo. Ma sbaglia e di grosso quando vuol fare il moralista, facendo il ventriloquo dell'amico di cordata Della Valle, nel sostenere che Berlusconi si sia arricchito badando solo ai propri interessi». Chissà come si sentirà il leader dell'Udeur nei panni del ventriloquo dell'amico. Nel frattempo l'imprenditore Della Valle continua a rilanciare quella che è ormai diventata la sua ricetta per il futuro del Paese: sostegno alla famiglia e solidarietà. E a chi vuole a tutti i costi tirare in ballo la sua querelle con il presidente del Consiglio risponde: «Parliamo di cose serie, i pensionati non arrivano a fine mese e gli imprenditori non sono più competitivi. Il Paese ha bisogno di risposte serie, e non di sapere cosa facciamo privatamente io e Berlusconi». Intanto i due si incontreranno «privatamente» davanti ai giudici per la querela presentata da Berlusconi dopo che il patron della Tod's lo aveva attaccato sul tema dei diritti tv del calcio («È un bugiardo e deve togliere le mani dal calcio»). Ma Della Valle può dormire sonni tranquilli. Se perderà il suo amico Mastella ha già fatto sapere che l'Udeur farà una «colletta» per aiutarlo. «Voglio dirti di stare tranquillo - ha affermato ieri Mastella in un passaggio della sua relazione finale rivolgendosi a Della Valle - se dovesse emergere qualche rilievo penale dopo la querela di Berlusconi faremo una colletta per te». Curioso. Solitamente quelli che hanno sempre bisogno di soldi sono i politici (poche settimane fa i senatori italiani hanno addirittura rifiutato di applicare il taglio del 10%, previsto in Finanziaria, a liquidazioni e pensioni) non certo gli imprenditori.

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