«Siamo l'alternativa moderata»

Noi vogliamo essere il perno dell'alternativa moderata alla sinistra: dall'Asia al Pacifico, all'Europa, lavoriamo per far vincere i moderati dando voce ad una parte del mondo che spesso non ha avuto diritto di cittadinanza». È l'intento programmatico di Pierferdinando Casini, eletto ieri a Manila nuovo presidente dell'Internazionale democristiana. Accettando l'incarico, lasciato da Josè Maria Aznar, Casini si propone l'obiettivo di dare «risposte effettive e serie» rafforzando la «vocazione e la grande storia centrista». Un modello attuale che oggi raccoglie anche partiti non cristiani come quelli musulmani. «L'internazionale è oggi internazionale di centro perché, accanto ai democratici cristiani — ha detto Casini — abbiamo tanti movimenti musulmani che hanno in comune con noi la tolleranza ed il rispetto reciproco come la convinzione che nessuna guerra si può fare in nome di Dio: no al fanatismo». Tre i temi centrali dell'impegno dell'organizzazione: l'eguaglianza, la lotta al terrorismo, la pace. «Con il nostro lavoro — ha detto il neo presidente dell'Idc — dobbiamo dimostrare, nel rapporto fondamentale con i paesi poveri, che la sinistra non ha il monopolio della solidarietà. Il populismo, come vediamo in America latina, è la più grande mistificazione per le fasce deboli della popolazione per cui iniettare "elementi solidaristici" significa identificare lo sviluppo economico come presupposto per il riscatto degli ultimi. Quanto alla lotta al terrorismo «è da condurre anche con lo strumento del dialogo religioso» mentre l'obiettivo della pace «non è raggiungibile senza il rispetto per i diritti civili».