Provvedimento disciplinare per Andreotti

Pur essendo a scopo benefico, la pubblicità, secondo l'Ordine dei Giornalisti, non poteva essere realizzata in quanto la Carta dei doveri del Giornalista stabilisce che gli spot non devono essere di natura commerciale ma solo a scopo umanitario, religioso o culturale. Lo statista sarà ascoltato dall'Ordine dei Giornalisti ai primi di febbraio. Andreotti, giornalista professionista da oltre 60 anni, non intende commentare l'avvio del procedimento disciplinare. Raggiunto telefonicamente dall'Adnkronos, l'ex presidente del Consiglio ostenta tranquillità, declina l'invito ad intervenire, lasciandosi però scappare una battuta: «Mi pare una cosa bizzarra. Ma non è che per questo non dormo». Sulla vicenda il senatore a vita, del resto, aveva già detto la sua nella rubrica che tiene su «Il Tempo», replicando ad una lettrice che gli chiedeva «perchè non lascia agli attori lo schermo e il palcoscenico?... De Gasperi non avrebbe fatto questa invasione di campo». Andreotti, a fine novembre, aveva risposto con una punta di orgoglio, anche umanitario: «Non tutti la pensano così. E devo dire che non ho mai avuto tanti riflessi di notorietà come in questi ultimi dieci giorni. Certamente non è gratificante per un ex costituente, ex ministro ecc. Non mi sento però di dovermi scusare e di aver dirazzato. Mi sono divertito - concludeva il sette volte premier - e ho aiutato la Fondazione Don Gnocchi». Ma all'Ordine dei Giornalisti del Lazio la pensano diversamente e così lo statista fra qualche giorno dovrà affrontare un nuovo giudizio.