«Vogliono cancellare Unipol»
Il premier ai sindacati: «Alzate la voce per far dimenticare lo scandalo dei Ds»
Silvio Berlusconi non usa mezze parole per condannare gli scioperi di questi giorni e, ospite della trasmissione di Maria Latella Sky Tg24 Pomeriggio, espone la sua versione dei fatti. Le agitazioni, secondo lui, rispondono «all'ordine generale» dato dalla sinistra per «esaltare ogni situazione per togliere lo scandalo Unipol dai giornali». Il Presidente del Consiglio, quindi, smentisce di aver detto che serve un intervento «manu militari». «Non ho mai detto che serve un intervento manu-militare. Ho detto semmai che non dobbiamo arrivare ad un intervento di questo tipo». Poi attacca i sindacati. «I cittadini devono sapere che se bivaccano in aeroporto la colpa è dei sindacati della sinistra». Secondo Berlusconi, infatti, «la sinistra oggi è in grandissima difficoltà di credibilità», perché «si è squarciato il velo di ipocrisia che le si era costruito intorno». Dopo aver ricordato che l'attuale management di Alitalia «è quello che la sinistra ha portato al governo» della compagnia e che «noi abbiamo trovato i cocci», il presidente del Consiglio ha insistito sul fatto che «questi scioperi non nascono da soli: sono organizzati e coordinati». «La sinistra - ha aggiunto - si è trovata di fronte allo scandalo Unipol ed è venuto fuori l'ordine generale: dimenticare Unipol ed esaltare ogni situazione per togliere lo scandalo Unipol dai giornali. I sindacati sono assolutamente organici agli interessi della sinistra». Poi Berlusconi ha parole di stima per il lavoro di Giancarlo Cimoli. «Con il piano di ristrutturazione dell'Alitalia presentato dall'ottimo Cimoli, Alitalia può andare bene e produrre utili». Insomma, anche sulla vicenda Alitalia, il premier sceglie la «strada Unipol». Una strada che, a giudicare dai sondaggi, sembra aver dato qualche timido risultato. Diversa, come era ovvio, la strategia di Pier Ferdinando Casini che decide di schierarsi al fianco di Walter Veltroni, Enrico Gasbarra e Piero Marrazzo, attaccando la scelta di creare l'aeroporto di Malpensa. «Gli scioperi all'Alitalia possono essere in teoria anche legittimi, ma in pratica rischiano di dare un colpo finale ad un'azienda in grave crisi» ha detto Casini ospite della trasmissione radiofonica Radio anch'io. Invitando poi ad «una maggiore responsabilità» il sindacato ed i lavoratori. «Il rischio vero - ha spiegato - è infatti il fallimento, che sarebbe un altro segno del declino del paese». Casini, però, riconosce che sulla società «sono state compiute scelte sbagliatissime, indebolendo l'aeroporto di Fiumicino e creando Malpensa che si trova nell'attuale situazione. Non si tratta di essere né padani o romani per rendersi conto di questo». Parole che non sono piaciute al presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che, al contrario, ha sottolineato come l'aeroporto di Malpensa non sia sufficientemente servito da Alitalia.