Casini: «Se perdo non andrò in esilio»

Parlando ai microfoni di «Radio anch'io», Pier Ferdinando Casini ha affrontato l'argomento dei suoi rapporti con il presidente del Consiglio. «Il centrosinistra ci accusa di aver sempre difeso il presidente del Consiglio, io in questi anni ho sempre tenuto ferme le ragioni di questo schieramento politico, ho sempre tenuto al barra ferma» ha spiegato Casini. Poi risponde alle accuse del presidente del Consiglio che si è lamentato di essere stato lasciato solo dagli alleati quando la sinistra tramite la magistratura lo ha messo nel bersaglio. Casini quindi chiarisce il suo rapporto di fedeltà al premier. «Ho verso Berlusconi la gratitudine che lui dovrebbe avere per noi. Quando Berlusconi si lamenta degli alleati sbaglia, dovrebbe fare un monumento agli alleati come noi dovremmo farlo a lui. Berlusconi è stato una grande opportunità per il centrodestra, ma se al mattino alle 11 dice che è notte, non gli vado dietro». «Uno che è in campo cerca di vincere. Io lavoro per vincere ma se perderemo non andrò esilio, sarò in campo al mio posto di combattimento» aggiunge Casini. Casini sottolinea di credere al «grande e straordinario mondo dei moderati, un popolo non inferiore moralmente alla sinistra che ci ha dato la fiducia e a cui ne chiediamo un supplemento anche se sono stati delusi». Casini quindi sottolinea i meriti avuti dall'Udc nella coalizione. «Se c'è ora competizione tra i poli è grazie all'Udc. Non è stata lesa maestà aver detto questa estate che eravamo in svantaggio. Lo abbiamo affermato, ho messo in discussione Berlusconi. Il risultato è oggi una nuova legge elettorale che ha riaperto la partita». L'Udc è soprattutto «scomodo per il centrosinistra, possiamo intercettare dei voti che senza la nostra presenza andrebbero al polo opposto». E si dice sicuro che il centrodestra possa tornare a vincere. Chi vorremmo al Quirinale? «Io dico spesso che l'inquilino c'è e ha interpretato il suo ruolo di garanzia delle istituzioni in modo straordinario». «Per quanto mi riguarda quindi Ciampi dovrebbe rimanere al suo posto sempre». Il leader dell'Udc affronta anche il tema dell'allargamento della coalizione a altri partiti e getta l'amo al segretaro dell'Udeur. Clemente Mastella? «Il suo posto è nel centrodestra». «È un democristiano - aggiunge il leader centrista - e sicuramente la pensa come noi sui temi dei diritti civili e della famiglia. Il suo posto è quindi nel centrodestra».