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Il Professore da Fiorello a «VivaRadio2» prova a rimediare alla figuraccia sulla capitale

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E, con il Professore al telefono, Fiorello celebra il «Left day», o meglio «La festa dell'Unità» alla radio, in ossequio alla par condicio, avendo ospite in studio Giovanna Melandri. Nei giorni scorsi, il direttore del Tg1 Clemente Mimun, in una puntata del «Dopo Tg1», aveva simpaticamente richiamato Fiorello, colpevole di aver imitato Berlusconi (nella parodia dello «Smemorato di Cologno») e non Prodi. Pronta la risposta di Fiorello che, per dimostrare di essere equidistante dai due schieramenti politici, ha chiamato anche il leader dell'Unione. E, se Berlusconi si era cimentato con il canto (lo scorso 23 dicembre), Prodi ieri è stato costretto a lanciarsi in una prova di recitazione, declamando, in romanesco, alcuni versi di uno dei cavalli di battaglia di Antonello Venditti, «Roma Capoccia». «Pronto, è Romano Prodi?», è l'esordio di Fiorello. «Chi vuoi che sia? È il mio numero», risponde lui. «È Viva Radio2, Fiorello. Come sta?». E Prodi: «Bene, che fate?». Fiorello: «Qui si ride, si canta, si balla, ci divertiamo. Non si fa tanta politica ma qualcuno è venuto, un suo amico ci ha telefonato...». Dopo aver chiesto se la telefonata era in diretta, Prodi sta al gioco. «A domanda rispondo», dice. E Fiorello rompe il ghiaccio: «Siamo contenti di averla qua. Che cosa stava facendo?». Prodi: «Sto leggendo un po' di lettere, devo rispondere. Ne ho qui un pacco...». Fiorello: «La posso chiamare Romano?». La risposta di Prodi: «Sì, mi chiamo Romano e sono nato il giorno di San Romano». Si entra nel vivo del tema elezioni. «Come sta andando la campagna elettorale?», chiede lo showman. «Per noi molto bene — ribatte il leader dell'Unione — per gli altri, visto come stanno andando le cose in Russia, direi che sono alla canna del gas». «Perché Berlusconi vuole 15 giorni in più?», chiede ancora Fiorello. «Per vedere se arriva altro gas — risponde Prodi — Non ci sono altre ragioni. Non si sa mai se il suo amico Vladimiro gli apre la canna... non si sa mai. Ma è difficile, il gas ci mette un sacco di tempo ad arrivare dalla Russia». Alla domanda sul faccia a faccia con Berlusconi, il Professore replica: «Confronti? Ce ne saranno uno, cento, mille... Alla radio sarebbe bellissimo, divertentissimo soprattutto perché non ci si picchia come è successo l'altro giorno, domenica scorsa». Ancora battute, questa volta sul nome del portavoce di Prodi, Silvio. «Non è colpa sua — replica Prodi — È magro magro come Fassino. Dal nome in poi, è nato proprio sfortunato». Fiorello: «La radio è sua. Faccia una promessa, da mantenere nel caso in cui lei vinca le elezioni». «Durare 5 anni — è la risposta di Prodi — e ricominciare a fare di questo paese una roba più allegra, un paese in cui la gente possa vivere in pace, serena e tranquilla. Avrei potuto rispondere "Fare meglio di Berlusconi", ma non sarebbe stato un grande sforzo... E poi per seconda cosa prometto di non andare tutti i giorni in televisione». Il divertente intervento di Prodi si è concluso con la recitazione in un curioso romanesco di alcuni versi di «Roma capoccia» per dare un taglio alle polemiche nate tra il leader dell'Unione e la capitale. «È la canzone più romana», anzi «romana, romana, romana», dice Prodi motivando la scelta del brano. «Ve la declamo, ma non tutta — aggiunge — solo quella parte che fa "Vedo la maestà del Colosseo, vedo la santità del cupolone, e so' più vivo e so' più bono"». «E poi ricordo — continua — quella frase che è un proclama politico, "Roma Capoccia del monno infame", che vuol dire che intorno è tutto cattivo ma c'è questa Roma bella, grande, buona con tutte le cupole, una cosa grandiosa!», conclude il leader dell'Unione.

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