Il Professore respinge le accuse di Berlusconi: «Menzogne»
Per la verità la giornata di ieri era iniziata proprio con una paio di battute su Roma e sui romani. Il Professore, prima di partecipare ad un incontro della fondazione Italianieuropei (a Roma), era stato bloccato da un inviato della Iene che aveva cercato in tutti i modi di fargli cantare una nota canzone in romanesco. Prodi, dopo aver declinato l'invito, ha cercato di spiegare le dichiarazioni delle ultime settimane. «Ho detto semplicemente - ha spiegato - che questa è una città bellissima e deliziosa, ma quando uno fa politica, come me, ha bisogno di respirare, di andare nel suo ambiente naturale dove può parlare di tante altre cose. Ma per il resto questa è una città meravigliosa. Volete che uno pensi che Roma non sia bella? Ho detto anche che i romani sono simpatici». Chiuso il siparietto Prodi si è potuto finalmente occupare di politica. La sua, in realtà è stata una difesa dalle accuse che il premier gli ha rivolto in questi giorni. Il Professore ha convocato un'apposita conferenza stampa nel suo ufficio di piazza Santi Apostoli per spiegare la sua versione dei fatti. «Dopo cinque anni di leggi ad personam fatte dalla sua maggioranza - ha replicato -, ora Berlusconi vuol far credere al Paese che questo è un male comune e che anche io, quando ero al governo, mi sono comportato con la stessa leggerezza e lo stesso disprezzo della legge. Non posso accettare che questa menzogna continui e non accetto questo paragone». «Non mi sembra - ha continuato Prodi - che, tra i numerosi casi che riguardano Berlusconi e i suoi cari, spesso risolti grazie a leggi ad personam come quella sul falso in bilancio, ci sia una sentenza così limpida e definita come quella che mi scagionò perché "il fatto non sussiste"». Il professore ha quindi consegnato alla stampa una nota preparata per descrivere «l'iter della legge sull'abuso d'ufficio». «Si trattava - ha spiegato - di una legge di iniziativa parlamentare con un ampio consenso dei parlamentari della destra. Era una iniziativa per migliorare le attività delle amministrazioni locali». Proprio per questo, secondo il leader dell'Unione, le accuse lanciate da Berlusconi sarebbero assolutamente prive di fondamento e, quindi, «inaccettabili». Ma Forza Italia non è certo rimasta in silenzio davanti alla versione del professore. «Noi, caro Prodi - ha attaccato il presidente dei senatori azzurri Renato Schifani -, la modifica dell'abuso d'ufficio la votammo perché, a differenza della sinistra, siamo garantisti».