Fini parte per Washington, ultima visita da ministro
Sarà una visita lampo (24 ore) quella che il ministro degli esteri effettuerà a Washington ma non per questo l'agenda di lavoro di Fini si presenta esile: forte infatti delle ottime relazioni bilaterali, l'Italia arriverà all'ennesima occasione di consultazione ai più alti livelli con l'alleato americano con tanti temi da affrontare. Al di là della stretta attualità politica internazionale - oltre che di Iran e di Iraq si parlerà certamente anche di Medio Oriente - la Farnesina ha preparato al ministro una nutrita serie di argomenti da affrontare che vanno dai Balcani alla situazione energetica minacciata dallo scontro tra Russia e Ucraina sul prezzo del gas, che tante preoccupazioni sta suscitando in Europa. Ma saranno affrontati anche dossier più sensibili come, ad esempio, la questione della «trasparenza delle azioni intraprese nella lotta al terrorismo internazionale». Un linguaggio diplomatico, quello usato dal ministero degli Esteri, che dà corpo alle crescenti inquietitudini dell'opinione pubblica americana ed europea di fronte alle numerose indiscrezioni giornalistiche che stanno mettendo sulla graticola l'amministrazione Bush: dallo scandalo delle intercettazioni telefoniche effettuate segretamente su ordine dello stesso presidente per fronteggiare la minaccia terroristica, all'affare dei voli segreti coi quali la Cia avrebbe compiuto trasferimenti non legali di sospettati di terrorismo da alcuni paesi europei, fino alla presunta esistenza di carceri segrete. Non è escluso, anche se le fonti ufficiali non confermano, che Gianfranco Fini possa parlare delle indagini sulla morte di Nicola Calipari avvenuta per mano di un soldato americano e sulla quale sta lavorando a pieno ritmo la Procura di Roma. La missione del titolare della Farnesina inoltre servirà anche a preparare una visita, l'ultima di questa legislatura, del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che sempre a Washington incontrerà a cavallo di febbraio e marzo il presidente Bush e interverrà al congresso. Il premier sarà a Washington il 28 febbraio e il 1° marzo.