«Noi possiamo far vincere la Cdl»

Prodi sa che noi possiamo convincere i moderati italiani e recuperare, ridando loro fiducia, chi votava per la Dc». Dal cuore della sua Emilia, dove giovanissimo ha mosso i primi passi di dirigente politico, il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, lancia la sfida a Romano Prodi su chi sarà in grado di rappresentare l'area di centro che un tempo, maggioritaria, si affidava alla balena bianca. In un discorso durissimo con l'opposizione e i leader dei Ds Fassino e D'Alema, Casini attacca a testa bassa sulla vicenda Unipol, sulle responsabilità di chi «copre politicamente» i responsabili degli «scioperi selvaggi di queste ore» e su «l'inaccettabile coinvolgimento dei servizi a fini elettorali». Casini rivendica con orgoglio la sua tradizione e la sua storia democristiana lanciando, però, con grande vigore la fedeltà dell'Udc al centrodestra. «Sappiamo di essere degli alleati scomodi ma lo siamo ancora di più - attacca Casini - per i nostri avversari. Prodi sa che siamo in grado di convincere i moderati italiani, quelli che non vogliono votare Berlusconi ma non se la sentono di premiare un centrosinistra tanto diviso da una accozzaglia programmatica». Dopo aver chiarito una volta di più che l'avversario è Prodi e la sinistra e non Berlusconi, Casini chiarisce il senso del cosiddetto attacco a tre punte. «Ne abbiamo una che giganteggia, ma - spiega - le altre due impegnate a cercare elettori non sono in campo per avere gli applausi degli avversari. Nella CdL - aggiunge - c'è una pluralità di opzioni ma non siamo tanto stupidelli da cercare il consenso di chi vuole tenerci in panchina per i prossimi 5 anni. Non porteremo in parlamento quinte colonne della sinistra, trasformisti o loro portatori d'acqua». Quanto alla sfida al centro, Casini non ha dubbi: l'Unione è divisa su tutto, spaccata in politica estera, contraria alle grandi opere per colpa di uno «pseudo ambientalismo», anche sul fronte dei diritti civili è oggetto di una deriva zapateriana che non è una frontiera di civiltà.